Elezioni comunali 2021 | Roma creativa e Caput Mundi?
Il programma del sindaco di Roma Roberto Gualtieri per la cultura
A seguito del ballottaggio tenutosi 17 e 18 ottobre, è stato eletto a Roma, coerentemente rispetto alle proiezioni, l’ex ministro del governo Conte 2 Roberto Gualtieri (Partito Democratico, Lista Civica Gualtieri Sindaco, Sinistra Civica Ecologista, Roma Futura, Demos Democrazia Solidale, Europa Verde, Partito Socialista Italiano). Vittoria ottenuta con ampia maggioranza – 60,02% – rispetto al rivale Enrico Michetti (Fratelli d’Italia, Lega Salvini Premier, Forza Italia-Unione di Centro, Lista Civica Michetti Sindaco, Rinascimento Sgarbi Michetti Sindaco Cambiamo Roma, Partito Liberale Europeo) e accompagnata dalla vittoria del centrosinistra in ben quattordici municipi. Solo il Municipio VI è andato al centrodestra.
Dato preoccupante il crollo dell’affluenza, registrata al 40,68%.
Il programma di Gualteri, che si definisce “il programma per far rinascere Roma e rendere la vita più facile ai romani”, tocca una serie di nodi nevralgici basandosi sull’idea della città a 15 minuti, tra cui il verde, la salute, le donne, i giovani.
Le risorse del PNRR andranno a sostenere progetti imponenti quali il rilancio di Cinecittà (con 300 milioni di euro) e il progetto Caput Mundi (con 500 milioni di euro), volto allo sviluppo di un modello di turismo sostenibile. Ricordiamo che la capitale dovrà anche ospitare il Giubileo nel 2025. Tra i punti di Caput Mundi che riguardano il settore della cultura troviamo:
# Rigenerare e restaurare il patrimonio cultuale e urbano e dei complessi ad alto valore storico e architettonico.
# Mettere in sicurezza antisismica e restaurare luoghi pubblici ed edifici di interesse storico lungo i cammini giubilari della Città.
# Riqualificare le aree periferiche della città e i siti tematici (aree archeologiche, palazzi) situati nelle ampie zone periferiche al di fuori di Roma.
# Rinnovare e restaurare parchi, giardini storici, fontane e ville.
# Digitalizzare i servizi culturali.
# Incrementare l’offerta culturale nelle periferie per promuovere l’inclusione sociale (ad esempio attraverso la rimozione delle barriere architettoniche, sensoriali, culturali e cognitive d’accesso ai luoghi di cultura, supporto a famiglie e soggetti fragili).
Al terzo capitolo del programma elettorale, le risorse di Roma. La città che cresce a lavora troviamo un paragrafo dedicato alla cultura intitolato Cultura: la città delle arti, della creatività e del talento.
Attuazione Convenzione di Faro e Carta di Roma
[…] saremo impegnati a tradurre in strategie organiche e misure concrete anche i principi della Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società – finalmente ratificata dal Parlamento – insieme a quelli adottati all’unanimità nel 2020 dal Consiglio Mondiale di UCLG (l’organizzazione mondiale di città e governi locali), sotto il nome Carta di Roma. Sono principi che affermano e articolano il diritto di ciascuno a prendere parte pienamente e liberamente alla vita culturale, e lo riconoscono quale necessità per lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita.
La creazione del Consiglio della Cultura di Roma
presieduto dal Sindaco, che rafforzi il rapporto con i principali attori istituzionali e i diversi protagonisti del mondo della cultura e della conoscenza, con funzioni non meramente consultive, ma di coordinamento, per disegnare un piano d’azione strategico in grado di valorizzare i diversi ambiti in un quadro complessivo integrato che al contempo accresca insieme la libertà e diversificazione dell’iniziative e dell’offerta culturale.
L’azione dovrebbe essere accompagnata da una sistematica collaborazione con i Municipi per favorire un decentramento culturale di qualità e l’inclusione della società civile nelle politiche culturali:
Occorre rendere protagonisti i movimenti dal basso, le emergenze artistiche, le associazioni sul territorio, i centri culturali formali e informali, italiani e internazionali, attraverso un quadro normativo più chiaro e innovativo, basato sulla legge sui beni comuni del 2019 della Regione Lazio, che va valorizzata con un riferimento esplicito anche agli spazi per la cultura. Questo permetterà di valorizzare una modalità complementare all’amministrazione e alla gestione degli spazi culturali tramite avvisi pubblici o direttamente in base a istanze degli operatori culturali o diretta gestione da parte del pubblico con curatori o direttori artistici, e al tempo stesso di rendere le comunità territoriali più responsabili nella coprogettazione di attività culturali e nella gestione degli spazi.
A seguire troviamo lo sviluppo dell’osservatorio sulla creatività e la cultura che elabori analisi, dati, studi, ricognizioni e ricerche specifiche su cultura e creatività a livello cittadino.
Rinnovato sostegno ai luoghi della cultura
Il completamento del Polo delle Arti già previsto nell’ex Mattatoio composto dal Macro, dall’Università di Roma Tre e dall’Accademia di Belle Arti alla quale vanno defintivamente assegnati gli spazi già destinati. Completamento dei progetti di sistemazione degli spazi esterni e dei padiglioni ancora inutilizzati e individuazione di una modalità di gestione coordinata tra i soggetti presenti nell’area per farne il motore delle iniziative culturali e artistiche.
La creazione di centri culturali strategici. La rigenerazione urbana avrà come uno dei pivot la rigenerazione culturale. Ad esempio, dall’area Rfi a Tuscolano intorno a Scup, all’area tra Smistamento e Citylab sulla Salaria, a quella intorno a via dell’Archeologia a
Tor Bella Monaca occorre immaginare prototipi per la coprogettazione della nuova città che abbiano come fulcro i centri culturali e educativi. Centri che possano diventare spazi aperti e condivisi per i giovani e gli abitanti dei quartieri. Questo porterà alla disseminazione di luoghi della cultura e creatività sui territori anche valorizzando il patrimonio immobiliare comunale inutilizzato (solo nelle ville storiche comunali ci sono 81 edifici abbandonati).
L’efficientamento energetico dei siti culturali, quali teatri e musei, spesso situati presso edifici storici; Il sostegno all’impresa culturale, specie negli ambiti più colpiti dalla trasformazione dei consumi culturali, a partire da teatri e sale cinematografiche, attraverso interventi che sostengano la domanda (ad esempio gli abbonamenti) e l’innovazione dell’offerta, oltre che attraverso l’alleggerimento di tariffe e oneri locali (TARI in primo luogo), e investimenti per l’adeguamento migliorativo dei luoghi, con nuove e semplificate regole per lo svolgimento di attività commerciali collegate alle sale.
E ancora troviamo il potenziamento della rete delle Biblioteche comunali di quartiere, il sostegno delle librerie indipendenti, l’individuazione di luoghi culturali come “cerniera” tra centro e periferia, l’ampliamento della fruibilità di musei e siti culturali civici.
In programma anche la riqualificazione del Brand Roma, principalmente attraverso la valorizzazione del simbolo e del nome dell’Estate Romana e del Fiume Tevere.
Il programma Roma Creativa dedicato alle imprese del settore
1. Creazione del “Consiglio della Creatività” per portare le imprese della creatività dentro l’amministrazione cittadina.
2. In linea con esperienze di altre amministrazioni – come Barcellona e Madrid all’avanguardia nelle politiche per la creatività – creazione di un dipartimento “RomaCreativa” specializzato nella gestione del programma con competenze
culturali e economiche.
3. Programma “Spazi Creativi”: un programma per la messa a disposizione di spazi per le imprese creative di spazi di coworking specializzati.
4. “Rete Creativa”, un’azione per mettere in rete le migliori esperienze/iniziative creative della città e promuoverle a livello nazionale e internazionale.
5. “RomaInternazionale”, un’azione che promuove l’attivazione di scambi culturali, concorsi e residenze con artisti di tutto il mondo e organizzazioni di rassegne diffuse nella città con il frutto del loro lavoro.
6. Il “Fondo per la Creatività”, definizione, in collaborazione con la Regione, di un sistema di incentivi per l’imprenditoria culturale giovanile in cui possano convergere risorse europee, regionali e statali.
7. Sostegno, in collaborazione con la Regione Lazio, di un programma di incubazione di startup specializzate nei settori della creatività con la collaborazione dei principali attori industriali del settore.
8. Favorire l’insediamento un centro di livello internazionale specializzato in ricerca, analisi ed elaborazione di politiche pubbliche in supporto delle industrie creative. Sostegno al progetto della Regione Lazio di una collaborazione su questo tema con l’OCSE.
9. In collaborazione con la Regione Lazio, costituzione di un polo per la promozione e il sostegno del cinema e audiovisivo che colleghi
strutturalmente la Lazio Film Commission, la Fondazione Cinema, la Casa del Cinema e l’Ufficio Cinema del Comune.
10. “Manifestazioni Roma Creativa”, un’azione per sostenere iniziative volte a far conoscere la scena delle imprese creative romane: rassegne, pubblicazioni, premi.
Infine, il supporto al al lavoro delle cultura, da attuarsi attraverso
La regolarizzazione delle infinite e diverse tipologie di contratti di lavoro con meccanismi premiali efficaci per la concessione del patrocinio o finanziamenti in presenza di standard occupazionali, sociali e ambientali.
Incentivi per l’imprenditoria culturale giovanile e per le imprese del terzo settore, semplificando le procedure amministrative e fiscali, offrendo immagine e visibilità coordinata, accrescendo il senso di identità, favorendo la conoscenza dello strumento delle erogazioni liberali.
Tassazione differenziata ampliata per le imprese culturali e creative – negli ambiti della pubblicità, occupazione di suolo pubblico e Ta.Ri. – e semplificazione delle procedure burocratiche e amministrative.
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