AHA: ACTIVISM-HACKING-ARTIVISM

Un progetto di arte transmediale e comunitaria

Pubblicato il 14/05/2003 / di / ateatro n. 052

http://www.strano.net/bazzichelli

La sfida maggiore dell’’attuale società “interconnessa” sembra essere la completa fusione del sistema dei media e delle tecnologie digitali con la realtà politica, economica e sociale. Ciò che appare oggi in un medium, per esempio una cosiddetta opera di “.net art”, potrebbe domani svilupparsi in una pratica televisiva, in un seminario collettivo, in una mostra d’arte, ecc.

Appare sempre più riduttivo cercare di definire un’opera d’arte partendo dal suo “supporto”, come un tempo si era soliti fare per la scultura, la pittura, la video-arte stessa.
L’analisi andrebbe spostata dal mezzo al messaggio, dalle definizioni e dai “nomi” alle pratiche.
La .net art di cui tanto si parla, e che ancora – per fortuna – risulta difficile definire in maniera univoca, per sua intrinseca caratteristica va aldilà dell’appartenenza a un mezzo “fisico” e si esprime attraverso pratiche che non vivono unicamente nella Rete.

Se si pensa alle pratiche che la cosiddetta “net art” innesca, appare chiaro il suo carattere transmediale. Queste, vanno a toccare trasversalmente diversi media e diversi settori della nostra esistenza (la società, l’economia, la politica, il sistema mass-mediatico, la nostra vita quotidiana).
Basta pensare alle opere degli artisti più “in voga” attualmente a livello internazionale, come Etoy, Rtmark, 01.org, Critical Art Ensemble, per rendersene conto.

Al concetto di transmedialità ben si affianca quello di fare comunità.
E’ possibile utilizzare la Rete, integrandola con gli altri media, per produrre azioni e re-azioni, per dare vita a comunità che non esistano unicamente nel mondo dei bit, ma che siano strettamente collegate a dinamiche di vita “reale”, sociale, politica.
Ne sono un esempio le opere portate avanti, sin dagli anni ’80, da artisti e attivisti italiani come Tommaso Tozzi, Giacomo Verde, Massimo Contrasto, il collettivo Strano Network e che oggi si esprimono negli Hackmeeting, nella battaglia per il free software e i cyber-rights.

La necessità di creare network, di dare vita a reti di relazioni sociali a partire da pratiche in rete, ma che in Rete non si esauriscono, è oggi decisamente facilitata dallo sviluppo capillare della tecnologia (purtroppo diffusa a questi livelli unicamente nel mondo occidentale), dalla crescente facilità di accesso ai diversi media, dal progressivo affermarsi della banda larga.

In questo senso, un’opera di .net art dovrebbe essere realmente capace di “fare network” (.net), di creare comunità, a partire dalla messa in critica dei meccanismi della società dell’informazione globale.
Non quindi un’arte che crei duplicati di opere già esistenti, ma un’arte che punti a interferire con i meccanismi di produzione della cultura e dell’informazione, agendo a livello allargato non in un unico medium (la Rete), ma diventando essa stessa medium (rete) fra diverse collettività e diversi medium.

Il progetto AHA: Activism-Hacking-Artivism, nasce da queste riflessioni, con l’obiettivo di essere un’opera realmente transmediale e comunitaria.

AHA come mostra-evento collettiva
L’esperienza AHA: Activism-Hacking-Artivism, making art doing multimedia, nasce nel febbraio 2002 presso il Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea di Roma, attraverso una mostra-evento sul media attivismo. Per info: http://www.luxflux.net/museolab/mostre/aha.htm

I concetti principali di AHA, sono Activism = attivismo politico, Hacking = attivismo tecnologico, Artivism = attivismo artistico. La mostra AHA ha evidenziato un percorso collettivo, frutto di un movimento che dai primi anni ottanta si batte per un uso indipendente e autogestito dei media (video, computer, radio e testi scritti) e che oggi più che mai, sta dimostrando di essere una valida alternativa all’informazione ufficiale.

AHA è nata come riflessione dopo le manifestazioni di luglio 2001 contro il vertice del G8 di Genova: territorio non unicamente di duri scontri, repressione e violenza, come la maggioranza dei media ha evidenziato, ma anche importante esperienza per chi costruisce informazione dal basso, attraverso telecamere amatoriali, siti internet di movimento, circuiti di radio indipendenti.

Ma AHA è anche riflessione sulla sperimentazione artistica che fa uso del digitale, che, nelle sue più vitali manifestazioni, incarna necessariamente l’attitudine all’uso critico e autogestito dei media. Non più opere ma processi, non più originalità ma riproducibilità, non più rappresentazione di un unico genio ma azione collettiva, esempio di una progettualità creativa che, inserita in un museo, ne apre le porte e le mura.

All’interno della mostra AHA sono stati presentati, in maniera integrata, video, progetti al computer, estratti di trasmissioni radio e testi scritti a opera di diversi collettivi.
Per citarne alcuni: il collettivo Isole Nella Rete, Indymedia Italia, Radio GAP, Strano Network, Tactical Media Crew, Candida TV, Netstrike.it, AvANa.net, Autistici/Inventati, copyDOWN, Dyne.org, gli artisti e attivisti Giacomo Verde, Tommaso Tozzi, i GMM (Giovanotti Mondani Meccanici), Massimo Contrasto, Federico Bucalossi, Claudio Parrini, Ferry Byte, Arclele, Mariano Equizzi (in coproduzione con Luca Liggio e la INTERACT), la compagnia teatrale Neguvon e le storiche riviste Decoder e Neural.

AHA v.2: proiezioni video
Dopo l’esperienza della mostra, il progetto AHA prende il nome di AHA v.2 e continua a vivere attraverso diverse proiezioni video (nell’estate del 2002 sono stati proiettati i video presenti nella mostra in varie città – Empoli, alla Festa dell’Unità; Bologna, all’Hackmeeting; Firenze, al Parterre 2002).

A Bologna, nell’ambito dell’Hackmeeting 2002 al Centro sociale TPO, AHA si “manifesta” con la proiezione dei video sull’hacking, ripercorrendo il percorso dell’uso consapevole e critico delle tecnologie attraverso contributi video sulla storia della telematica amatoriale (BBs), sugli hackmeeting e progetti free. L’hackmeeitng è una tre giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo. E’ un’occasione di condivisione di saperi e autoformazione gratuita, attraverso corsi e seminari autogestiti e la possibilità di reperire informazioni mettendo in rete i propri computer con quelli degli altri partecipanti (http://www.hackmeeting.org

Durante l’hackmeeting, grazie alla proposta del collettivo New Global Vision, i video di AHA diventano scaricabili dal web, utilizzando programmi di file-sharing (i video possono essere scaricati al: http://www.ngvision.org/mediabase/category/6). New Global Vision è un progetto che si propone di creare una rete di canali video on line indipendenti e a costo minimo. Si basa infatti sull’uso di tecnologie e software di pubblico dominio che permettono di scaricare e di pubblicare video liberamente (http://www.ngvision.org).

Sempre durante l’estate, AHA v.2 rivive nel Parterre di Firenze dal 6 al 13 luglio, nell’ambito dell’iniziativa DIGITAL ZONES – Porte digitali, a cura del collettivo Strano network. In questo caso, AHA v.2 si esprime attraverso video sul media attivismo che sono proiettati in una particolare porta “fluttuante”, una porta in cui scorre dell’acqua (maggiori info su http://www.strano.net/news/2002/dz01.htm).

Nel marzo 2003, le proiezioni di AHA, sono effettuate nell’Università di Scienze della Comunicazione, in occasione dell’evento continuato “Ex-Cathedra, Movimenti culturali notturni”, che per la prima volta in Italia, apre una Facoltà di notte per iniziative culturali (info su: http://www.comunicazione.uniroma1.it/sdcmediazine/sera3.asp). Sono proiettati i video sull’Activism, Hacking e Artivism, e nella seconda giornata di proiezioni, intervengono anche i ragazzi di Candida TV per presentare le loro produzioni (http://candida.thing.net).

Nasce la Mailing List AHA sull’attivismo artistico
Il 30 dicembre 2002, AHA è diventata aha@ecn.org, una mailing-list sull’attivismo artistico, nata nel sito di Isole nella Rete (http://www.ecn.org).
L’idea che ha dato origine alla mailing list è stata quella di rendere il progetto AHA realmente collettivo, con la proposta di far nascere una comunità italiana on line che si occupasse di attivismo artistico e di net art, analogamente alle realtà straniere come le mailing list nettime, rhizome, ecc.

La mailing list AHA è infatti una conferenza elettronica non moderata ad accesso pubblico sull’attivismo artistico, intendendo per “attivismo artistico” ogni forma di espressione creativa non vincolata dalle logiche di profitto, no-copyright, orientata a stimolare la reale sperimentazione sui linguaggi espressivi al di fuori di ogni censura e appartenenza gerarchica, per una libera riflessione sull’uso delle nuove tecnologie.

aha@ecn.org vuole essere un territorio di incontro e di dialogo aperto, aldilà di ogni forma di auto-celebrazione e sterile perpetuarsi di nomi e di appartenenze, caratteristiche che oggi connotano largamente il cosiddetto “sistema dell’arte”. Vuole essere uno spazio di confronto e di scambio di conoscenze, una piattaforma comune in cui segnalare, proporre e far crescere collettivamente progetti sulla sperimentazione e l’uso espressivo delle nuove tecnologie.

Per maggiori info: https://www.ecn.org/wws/info/aha
Per consultare l’archivio: https://www.ecn.org/wws/arc/aha

In sintesi, il progetto AHA si propone di testimoniare come gli eventi/mostre d’arte possano andare di pari passo con la vita reale, adattandosi allo scorrere del tempo in modo camaleontico: per un’arte in movimento che vada oltre se stessa ed esprima le pratiche di soggetti in divenire, processi aperti s/materializzati.
Per questo, AHA nasce e si ricrea come una TAZ, manifestandosi attraverso i media e intersecando diverse comunità.
Info su: http://www.strano.net/bazzichelli/aha.htm

Tatiana_Bazzichelli




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