Abbiamo un problema. Politico. Il FNSV (aka FUS) penalizza l’innovazione e la sperimentazione
Il Comunicato di C.Re.S.Co. sulle assegnazioni del Ministero della Cultura per il 2024
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di C.Re.S.Co. (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea) sulle assegnazioni FNSV 2024.
Nel frattempo ateatro sta aggiornando la mappa Il teatro italiano secondo il FUS aka FNSV
C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea, a seguito delle assegnazioni FNSV 2024, non può tacere un’evidente preoccupazione per l’entità delle dotazioni in alcuni settori e per alcune valutazioni di Qualità Artistica da parte delle Commissioni, che hanno penalizzato maggiormente i settori a più alto tasso di innovazione e sperimentazione: questo dato risulta allarmante soprattutto alla vigilia dei decreti del Codice dello Spettacolo e a pochi mesi dall’inizio del nuovo triennio 2025/2027.
A più della metà degli organismi di teatro, danza, circo e multidisciplinari, infatti, è stato assegnato un contributo inferiore a quello dell’anno scorso e al fabbisogno del bilancio preventivo della domanda 2024. L’intero comparto (compreso l’ambito musica) è dunque in gravissima difficoltà. A fine giugno sono già stati realizzati i due terzi dell’attività e spesi i due terzi delle risorse, oltre che definiti contrattualmente gli impegni per l’autunno, e venire a conoscenza solo ora dell’entità del contributo annuale mette a rischio posti di lavoro e la sopravvivenza stessa di molte imprese.
Dalla pubblicazione dei Decreti di assegnazione dei contributi a valere sul FNSV 2024 emerge che alle dotazioni dei singoli settori (per effetto dei sottoriparti del FNSV) e, di conseguenza alle assegnazioni in favore dei rispettivi soggetti, mancano, rispetto all’anno scorso, nell’Ambito TEATRO 5.130.168 euro, con una riduzione complessiva del 5,4% delle risorse attribuite, nell’Ambito DANZA 1.067.866 euro con una riduzione del 5,8%, per l’Ambito CIRCO 656.787 euro con una riduzione del 9,4% e per l’Ambito MULTIDISCIPLINARE 762.014 euro, con una riduzione del 4,5%.
Complessivamente per questi quattro ambiti, al netto dei contributi per tournée all’estero, mancano oltre 7milioni e 615mila euro con una riduzione totale del 5,6%.
L’entità delle risorse stanziate nel bilancio statale 2024 per il FNSV (per la prima volta negli ultimi dieci anni non solo non pari all’anno precedente ma addirittura in significativa diminuzione) non ha consentito né di prevedere sottoriparti adeguati agli investimenti delle centinaia di imprese del triennio 2022/2024, né tantomeno di fissare un massimale di incremento (anche questo sempre fissato negli anni precedenti) diverso da zero.
I tavoli di lavoro, il Direttivo e la Consulta di C.Re. S. Co. hanno analizzato i diversi ambiti. I sottoriparti per i settori delle Imprese teatrali di Innovazione per l’Infanzia e la Gioventù, degli Organismi di Programmazione di teatro e multidisciplinari, dei Festival di teatro e multidisciplinari, del Teatro di Strada (Imprese e Festival e Rassegne) registrano una riduzione molto superiore alla riduzione dell’intero ambito, da quasi doppia a tripla. Mentre complessivamente il 27% dei soggetti dell’ambito Teatro ha ricevuto dalla nuova Commissione un punteggio di QA inferiore a quello attribuito nel 2023, nei settori dei Centri teatrali di Produzione di Innovazione, delle Imprese teatrali e delle Imprese teatrali di Innovazione per l’Infanzia e la Gioventù la percentuale di soggetti con QA più bassa è il doppio. Inoltre, nel settore delle Imprese teatrali di Innovazione per l’Infanzia e la Gioventù tutti soggetti cui è stato assegnato un punteggio inferiore della QA risultano essere “prime istanze triennali”.
I sottoriparti per i settori delle Organismi di produzione, Festival e rassegne di danza registrano una riduzione superiore di circa un terzo alla riduzione dell’intero ambito.
Nel settore del circo, nessun ente ha aumentato il proprio contributo rispetto al 2023, 20 enti hanno tenuto il contributo invariato, 27 enti hanno ricevuto una riduzione del contributo superiore al 10% e molti enti hanno ricevuto un contributo inferiore anche al contributo del 2022.
Alla luce di ciò, non possiamo non mandare un segnale di allerta per il prossimo triennio rispetto ai principi di ricambio generazionale e contrasto all’ingessamento del sistema, da sempre prioritari per la nostra rete.
L’ultimo anno del triennio dovrebbe essere il momento della raccolta dei frutti e permettere alle imprese di testare la propria crescita, sulla quale fondare la progettualità concreta del triennio successivo. La situazione venutasi a creare determina invece, ancora una volta, incertezza e impossibilità di lungimiranza di un intero Sistema, che non potrà che continuare a replicare se stesso, contravvenendo di fatto agli obiettivi stessi che disciplinano il contributo ministeriale.
Fermo restando il dovuto rigore nel valutare l’efficacia dell’intervento pubblico, C.Re.S.Co chiede al MiC di evitare in ogni modo che nello spettacolo dal vivo si attesti una tendenza alla disattenzione nei confronti della ricerca e dell’innovazione dei linguaggi artistici, della multidisciplinarietà, delle generazioni più coraggiose e dei territori meno favoriti, temi che C.Re.S.Co ha fortemente sottolineato anche nelle proposte di modifica al Capo I del DM e sottoposte all’attenzione della Direzione Generale Spettacolo.
L’emergenza che il comparto sta vivendo richiede assolutamente il reintegro certo e immediato del FNSV almeno ai livelli delle assegnazioni 2023, ma pone, ancora una volta e con sempre maggiore forza, la questione della semplificazione delle procedure e delle tempistiche di assegnazione e di liquidazione del contributo. Una volta ottenute risposte certe sull’entità e sui tempi del reintegro, occorrerà una riflessione condivisa sulle modalità di utilizzo delle risorse, in considerazione di quanto finora espresso.
Il sistema ha bisogno di un nuovo DM, condiviso a livello politico e tecnico con le organizzazioni di rappresentanza dello spettacolo dal vivo. Per questo C.Re.S.Co da febbraio 2024 sta cercando di essere parte attiva e diligente nel confronto con il Ministero, ma purtroppo ad oggi non sono state previste occasioni di confronto e concertazione con il livello governativo del MiC, nonostante numerose richieste avanzate in tal senso. È auspicabile arrivare ad una nuova fase di concertazione, che permetta di operare assieme al livello governativo, parlamentare e tecnico affinché le imprese, i lavoratori e le lavoratrici possano contare su un sistema dello spettacolo in grado di leggere con maggiore attenzione le istanze del presente, soprattutto alla luce delle importanti modifiche normative che il comparto attende da anni.
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