Luoghi Non Comuni a Cassano d’Adda | Le residenze teatrali lombarde tra spettacoli, feste e riflessioni sul futuro
Il report per TourFest 2023
L’Associazione Etre si riappropria della sua vetrina, trasformandola nella festa di un’intera comunità.
L’Associazione Etre
Associazione Etre, fondata nel 2008, è un movimento nato dal basso per colmare una mancanza istituzionale. Quindici anni fa i circuiti di residenze teatrali della Lombardia hanno sentito l’esigenza di mettersi in rete, prima che il Ministero decretasse cosa è e cosa fa una residenza teatrale. Promossa in quegli anni da Fondazione Cariplo, la rete propone dal 2011 al 2016 un festival per raccontarsi: Luoghi Comuni. Dal 2015 però le cose sono cambiate: il Ministero riconosce i soggetti residenziali e li incasella sotto definizioni precise, che non coincidono con quelle del Bando Progetto Etre di Fondazione Cariplo. La rete resta unita e la mission territoriale si delinea sempre più chiaramente. La ridefinizione della vocazione di Associazione Etre coincide con il rinnovo del festival, che diventa Luoghi Non Comuni, alla prima edizione nel 2023.
La prima edizione di Luoghi Non Comuni Festival
Il festival si è svolto al TeCa Teatro Cassanese di Cassano d’Adda (MI), nuova sede operativa, che ha accolto dentro e fuori la sua sede installazioni, performance, spettacoli, conferenze, tavoli di lavoro, aperitivi, dj set in una composita vetrina di eventi per raccontare chi è e cosa fa Associazione Etre.
Tutti i giorni è stato programmato almeno un evento dedicato a piccoli e piccolissimi, riempiendo l’ambiente di sguardi pieni di meraviglia con il poetico circo di Quattrox4, di risate cristalline con le narrazioni di delleAli Teatro, di balletti improvvisati sulle trascinanti note di PEM Habitat Teatrali. Il tutto accompagnato da Nati per il teatro?, una tavola rotonda per riflettere su teatro e primissima infanzia 0-3-6 anni, un momento strutturato di scambio per aprire lo sguardo su nuove intersezioni possibili tra teatro, educazione, relazioni.
Ai più grandi Luoghi Non Comuni offre la possibilità di frequentare un teatro non comune. La prima sera siamo stati accolti in sala da un oste-teatrante, Alessandro Sesti, che con calore ci ha offerto un aperitivo e riempito un bicchiere di vino da consumare mentre finiva di cucinare la nostra cena e mentre ci raccontava alcune cose di sé. L’ambiente si è subito fatto intimo e informale, anche grazie al delicato e suggestivo accompagnamento musicale di Filippo Ciccioli. Un racconto confidenziale e commovente, che sviscera il rapporto allo stesso tempo semplice e complesso con il padre, nel cuore della Grande Madre Umbria. Nato Cinghiale parla di radici, di passato, ma anche di evoluzione e di futuro. Parla di aspettative, di caccia, di colazioni e di cinghiali. Alla fine del racconto resta un sorriso all’angolo bocca, una lacrima all’angolo dell’occhio… E un piatto di cinghiale in mano!
La seconda sera ci siamo persi nella Vertigine della lista di Qui e Ora Residenza Teatrale, uno spettacolo di teatro danza con il movimento coreografico di Giorgio Rossi, che ti trascina nel vortice del piacere di fare una lista: per mettere in ordine, per conoscersi, per farsi conoscere, per capire il mondo, per divertimento. E ti trascina anche nel vortice del piacere di uscire dalla lista, di uscire dagli schemi, di essere sé stessi senza paure e senza giudizi, di mettersi a nudo, di mettersi in mostra. Alla fine un piccolo gesto, un piccolo dono, aiuta a ritornare al disordine della realtà, ricordandoci che esistono tanti disordini quanti ordini possibili.
Il terzo giorno delle Ali Teatro ci fa uscire dalle mura del TeCa e ci porta nel parco dell’Isola Borromeo, sotto il Castello di Cassano d’Adda. Il suono di un campanaccio ci guida nei sentieri del parco, fino ad arrivare in una radura dove conigli, uccellini, arbusti convivono in armonia. Qui prende luogo la performance Naturalis. Per un accordo con la natura, in cui una pianta viene messa a dimora con un rito gestuale ed energetico. Il performer Antonello Cassinotti crea un legame con la terra e con il luogo, immerso nelle note di clarinetto del musicista Giancarlo Locatelli.
L’ultimo giorno si assiste a un format ancora diverso: la lettura scenica. Ideato da Tindaro Granata, viene in questa sede proposto da Teatro Periferico. Il pubblico assiste alla prima lettura ad alta voce del copione, ricevendone copia, così da dare risalto al testo e alle parole. Abdoulaye e Mamadou non sono morti è l’adattamento teatrale a cura di Dario Villa del libro In Inferna di Abdoulaye Ba. Il testo racconta una piccola parentesi delle vite di Abdoulaye e di Mamadou, quando si trovano in una barca in mezzo al mare nel tentativo di raggiungere l’Europa. Abdoulaye nel delirio della febbre non riconosce più cosa è reale e cosa è un ricordo, i piani di memoria si sovrappongono tra visioni surreali e attimi di lucidità.
Uno spazio di riflessione
Panorama composito quello che si delinea con le proposte di Associazione Etre, specchio delle realtà sfaccettate che ne fanno parte e che con continuità lavorano e valorizzano i territori in cui operano, diffondendo cultura e esperienze. Si aggiunge al palinsesto l’installazione teatrale Talking Heads di Teatro Magro, un’opera che si pone tra l’esposizione museale e l’arte performativa. Questa installazione è il risultato di un percorso laboratoriale di scrittura e interpretazione. Tre teste meccaniche, dotate di speaker e di sensore sonoro, si attivano alla richiesta del pubblico e raccontano la loro storia. Ne emerge uno spaccato di società disilluso e distopico, con teste finte che parlano con voci meccaniche, impersonali nella forma ma umane nel pensiero e nel racconto.
Tema caro ad Associazione Etre e ai suoi soci è il rapporto tra teatro e disabilità. L’incontro “Teatro e alterità. Incontrare la disabilità” ha dato voce a realtà e istituzioni che lavorano per colmare i divari e riconoscere le contraddizioni di questo delicato rapporto. In seguito, il pubblico, composto da operatori dello spettacolo, attori disabili, formatori, educatori, persone disabili, caregiver, parenti, si è diviso in tavoli di lavoro provando a formulare insieme gli interrogativi fondamentali da porsi per innescare un’evoluzione nel rapporto tra le disabilità e il teatro. Abbiamo poi assistito allo spettacolo della Compagnia Apnea Cerebrale, che riunisce sotto la conduzione del regista Giacomo Puzzo 30 persone tra operatori, utenti e tirocinanti dei Servizi di Psichiatria, giovani attori dell’associazione Circolo Arci Trebisonda e privati cittadini. Lo spettacolo è un sequel di una produzione precedente, in cui si parlava del mondo osservato da un divano. Adesso è invece il momento di alzarsi dal divano, di affrontare la vita e le sfide che ci pone, imparando ad ascoltare chi ci è vicino.
Evidente è l’impegno dei soci, e di conseguenza della rete, nei processi partecipati di cittadinanza attiva, prendendosi cura dei propri territori di riferimento con azioni culturali. Questo senso di comunità collettiva cambia la ragione interna dello stare insieme della rete, che quest’anno per la prima volta decide di aprire le porte della sua assemblea plenaria al pubblico. Tra racconti storici e nuove istanze, Associazione Etre instaura un dialogo con il suo pubblico sul senso della rete e sulle prospettive future. Aperto al pubblico anche il convegno “Norme per l’impresa culturale, quali scenari, quali orizzonti”, momento di riflessioni condivise sul mondo delle imprese culturali in Italia. Partendo da un’analisi dello stato attuale e del difficile rapporto impresa-cultura, siamo stati proiettati nei possibili sviluppi legislativi, politici e culturali.
La cura del pubblico è quindi al centro di Luoghi Non Comuni, che programma all’interno del festival anche dei momenti comunitari e di festa. Molly Bloom. Penelope infedele di La Dual Band, performance di teatro musicale, con le rotonde note di tastiera, pianoforte, clarinetto e batteria. Cabaret VOCIfonico di delleAli Teatro, performance di poesia sonora, esercizio per la nuda voce in un crescendo di emozioni gutturali. Il vento tra i fili d’erba di Il Giardino delle Ore, jukebox dal vivo, in cui è il pubblico a decidere la scaletta con richieste musciali del panorama presente e passato. The Wild Party di Ilinx Teatro, recital musicale di una “tragedia hard-boiled dell’età del jazz” (come l’ha definita lo stesso Spiegelman) scritta nel 1926, arricchita dalle illustrazione che Art Spiegelman creò nel 1994. E come in ogni festa che si rispetti: DJ set di Dr. Guardi, che riesce a creare atmosfere cure e ritmi ossessivi usando strumenti elettronici ed elettroacustici.
Il festival di Associazione Etre torna a vivere con la sua nuova veste. Luoghi Non Comuni si conferma un momento di festa, ma anche un’occasione di riflessione collettiva.