Focus AdoleScen[z]a | Teen Bota: da laboratorio post-pandemia a progetto di compagnia giovani
Teen Bota, ovvero i ragazze e le ragazze tengono duro
Nella nostra esperienza di gestione di laboratori teatrali avevamo già guidato gruppi di adolescenti all’interno di percorsi di teatro scolastico alle superiori, tuttavia fra i gruppi di questa età, a differenza della fascia 7-10, un progetto a lungo termine fuori dalle mura scolastiche non era mai pienamente sbocciato.
Nel luglio 2021 nasce, sotto forma di breve workshop estivo al Teatro Villa (il nostro “teatrino di campagna”), il laboratorio Teen Bota (assonanza col motto riminese Tìn Bota che significa “tieni duro, fatti forza”), come esperienza di aggregazione e stimolo per gli adolescenti nella prima estate post-pandemia, da un’idea di Giorgia Penzo e Davide Schinaia; il depliant recita questo:
Sono tante le narrazioni possibili che ragazzi affidano alle stories, sui social come Instagram o Tik Tok… e se queste stories diventassero storie? Le loro storie: rapide o lente, auto-scatto di una generazione che ha bisogno di ritrovare la propria normalità fatta di relazioni, socializzazione, ribellione e fantasia, fatta di segni e simboli che forse dobbiamo completamente riscrivere.
Il corso raccoglie solo quattro partecipanti, fra i 13 e i 14 anni, ma si decide di portarlo avanti ugualmente: ci sono “ben” tre maschietti (il che è raro) e una ragazza – la chiameremo Federica, già tosta e determinata, che alla seconda lezione ci fa una dichiarazione fulminante: il suo più grande desiderio è, da grande, fare l’attrice; ma c’è anche molto altro in lei che ribolle e, tra guanti di sfida e qualche lacrima, parlando di sogni e desideri, facciamo il corso e ci diamo appuntamento all’autunno, sperando di rivederci tutti; ne torneranno invece solo due, ma Federica c’è.
A ottobre il corso Teen Bota raddoppia gli allievi: i ragazzi e le ragazze ora sono dieci: quelli dell’estate più alcuni ragazzi dei nostri corsi per bambini che ormai sono diventati grandi… ma nel frattempo a settembre del 2021 ne avevamo imbarcati altri, preparando le azioni corali della gioventù riminese borghigiana per lo spettacolo Stal mami reloaded, produzione della Compagnia Città Teatro in cui i ragazzi recitano a fianco ai professionisti. Lo spettacolo debutta nella stagione del Teatro Galli e replica a San Clemente: quest’esperienza professionale dà ai ragazzi una grade carica… e molti sono ora ancora più convinti a continuare nella strada del Teatro.
Si riparte con il laboratorio; nelle prime lezioni si cerca un tema portante, ci sono Ilaria e Stefania (ribattezzate “le suocere” per la capacità di dire qualcosa su qualsiasi argomento) che “tirano” il gruppo con una verve impressionante: esce senza ombra di dubbio il tema di Grease. Lo riscriviamo e ci buttiamo anche semplici canti e balli. Ci sono solo due maschi ma ce li facciamo bastare: Arturo è buffo ed estroverso, Marco invece è un ragazzo dolce con delle fragilità (ce lo ha mandato una nostra ex allieva, pedagogista ed educatrice, che ne è insegnante di sostegno: sulla sua esperienza di inserimento e sui suoi risultati ci redigerà a fine percorso una lettera bellissima); Marco sarà un Danny al contrario, timido e imbranato, mentre la nostra Federica sceglie Rizzo, che le sta a pennello, tosta ed emotiva, e si taglia pure i capelli: fa da sola, Fede, non le devi dire niente, si vede che in questo spazio di creazione può esprimere tutta sé stessa. E’ una gioia vedere i ragazzi divertirsi, lavorare assiduamente, chiedere – e ottenere! – ore di prove in più, e di poter aggiungere quella scena, quel canto, quel ballo, tanto che tocca chiamare una coreografa perchè qua si deve far davvero (“Torna alla scuola” è un capolavoro, fra parrucche rosa e frange…)! E no, non è un doposcuola: i ragazzi studiano sodo, e contemporaneamente raccontano una storia d’amore.
Ottobre 2022: gli iscritti fra vecchi e nuovi arrivano a 18 (si è sparsa la voce fra gli amici e anche fra gli “orfani” dei laboratori scolastici – già perchè spesso i laboratori nella scuola un anno si fanno e l’anno dopo non si fanno più). Aumentano di due unità i ragazzi “speciali”: Andrea e Carlo (si è sparsa anche la voce che da noi il laboratorio inclusivo non è un titolo di un progetto speciale o un costo supplementare per la famiglia ma si fa e basta perchè questo è proprio ciò che il teatro è: un luogo inclusivo) . Con i magnifici 18 in un palco 6×8 che ormai non ci si sta più e si sfora sempre più spesso anche in platea, si procede a una lezione aperta natalizia che da “parodia della scuola contemporanea” arriva a sognare una specie di melting pot da Harry Potter (che gusto! fare la caricatura ai propri profs con quelli strambi di Awkward!); a gennaio torna Miriam, una “storica” che ci aveva lasciato per un corso di ballo: era tornata per qualche lezione “ad aiutare” (per loro le porte del teatro sono sempre, sempre aperte!) ed ora è definitivamente qui: è la svolta, si pensa allo spettacolo finale. Mescolando serie Netflix, musical e film nasce The Addams Horror Comedy Show: l’insegnante prova a fare qualche resistenza (“se dico Mercoledì scommettiamo che la volete fare tutte, e allora non si può, vedete… a meno che… non si scrivano parti per tutti!”), e vabbè si fa. Si crea un piccolo “laboratorio di scrittura”: alcune ragazze trascrivono i dialoghi dalla serie Mercoledì, altre lavorano a trucchi e parrucchi; si ordinano le magliette e i costumi, si fanno le coreografie e si va in scena: la prima coreo è la danza degli Zombie sulle note di Smells like a teen spirit; Mercoledì è Sara, una ragazzina con l’asma (“ed ora come facciamo con la macchina del fumo?”); la nostra Federica sarà Morticia Addams, un ruolo materno e dolce (vi sorprenderebbe sapere che nel frattempo si è iscritta anche al laboratorio sulle drag queens, avventurandosi nella ricerca di sé, lei, giovane adolescente che va dritta a prendersi con caparbietà le sue esperienze?); le allieve femmine sono fantastiche, gli allievi maschi dei veri zombie polentoni: bisogna dirgli tutto, si sa, ma poi, fanno, eccome! Ci ammazziamo dal ridere. Si va in scena: il ritornello del cantante di Sanremo Giammaria “Ma che ti sembro un mostro? guarda che sono a posto…” chiude degnamente questo spettacolo che mescola talenti mostruosi e freak veri.
Gli Addams trionfano e ormai già si pensa “where do we go from here”? Un gruppetto attivo, Ilaria, Stefania, Mara e Sandra si è addentrato nella scrittura; Ilaria addirittura vuole capire bene come funzionano le luci, Mara e Sandra finita la lezione non se ne vanno e restano sempre a sistemare e spazzare. Hanno solo 12 e 14 anni, sono spaventosamente motivate: è finito il corso ad aprile, ma chiedono – ed ottengono – che si vada avanti fino a fine maggio ’23: massì! il teatro è libero e si continua fino a che non finisce la scuola! Ah, aggiungono le attiviste: “Se c’è modo di fare qualcosa quest’estate, noi ci siamo!”
E’ ottobre 2023 e si riparte: nel Teen Bota andiamo dai 12 ai 14 anni e stanno arrivando ragazzi che hanno bisogno di attenzione: c’è già Bruno che è intelligentissimo ma quando si agita gli partono i tic nervosi, Gianluca che era una teppa e a scuola va male ma da quando ha capito quant’è bello saper far ridere, è la nostra punta comica (e le insegnanti si sbagliano: è un ragazzo sensibile e affidabile, dovete vederlo come lo vediamo noi!). Intanto Marco, che ha 14 anni ma non sia allaccia le scarpe da solo e quando ci sono i cambi scena lo aiutano i compagni così non entra in ritardo, è tornato, crediamo anche perchè qui con le ragazze può fare anche le scene d’amore non solo quelle comiche (e quindi abbiamo capito che tanto timido, poi, non è…). Arriva Antonella con la sua carrozza a rotelle che viaggia a chilometri all’ora e fa tutto, compreso ballare; arriva anche Antonio che ha subito bullismo a scuola, ma ha un sorriso dolcissimo e qui trova amici e una casa. Inoltre il “gruppo delle attiviste” sta facendo squadra, vogliono migliorare e progredire. Vengono agli spettacoli che programmiamo in Cartellone, ci sono sempre, purché si faccia esperienza: fanno il Coro in VajontS di Paolini, scrivono copioncini ispirati alle serie giovanili, ma anche ai fatti di Caivano…insomma aspettano che qualcuno dia loro le chiavi del Teatro!
Ed ecco l’idea: dal 2023 nasce un’ora di potenziamento a settimana, dedicata ai ragazzi che abbiano fatto almeno due anni di corso teatrale o che abbiano più di 14 anni; recuperiamo Fede, aggiungiamo Marta…, non ci sono i fondi, ma facciamolo partire lo stesso questo progetto che porterà alla creazione di una Compagnia Giovani. Con loro iniziamo a lavorare su Tennessee Williams, le sue tormentate e struggenti storie familiari. Le ragazze e i ragazzi crescono a vista d’occhio, non hanno paura ad affrontare nulla perché si fidano di noi e noi cascasse il mondo li ripagheremo. Questa Compagnia in tre anni affiancherà Città Teatro nelle produzioni in tutto e per tutto, e a breve (siamo attori ed educatori che si avviano ai 55/60 anni e non possiamo avvitarci alle nostre sedie) prenderà in mano il Teatro. Sogniamo? o Siam desti? Questa è la vision. Può succedere di tutto, non lo sappiamo; noi sappiamo solo che stiamo custodendo il Teatro Villa di San Clemente per consegnarlo nelle mani della Compagnia Giovani che nasce oggi e andrà nel futuro.
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