Con_vivere a Carrara | Tante domande per un crocevia di parole, visioni, linguaggi, musica, persone
Il report per TourFest 2023
Un’umanità su cui riflettere
“Cosa ci rende umani? Cosa rende umano il nostro agire?” ha chiesto Emanuela Mazzi, direttrice di Con_vivere, alla curatrice scientifica Laura Boella (scelta, come ogni anno, sulla base della tematica), al team di lavoro della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e al comitato del festival per la diciottesima edizione del festival, che dal 7 al 10 settembre 2023 ha aiutato a riflettere sulla pluralità di significati che il termine “umanità” sottende, grazie al contributo di scrittori, filosofi, sociologi e altri esperti che a vario titolo hanno contaminato con il loro sapere le strade e le piazze di Carrara. In un panorama ampio e polifonico, il pubblico di Con_vivere condivide spunti di riflessione che aprono a una ricerca di senso intima e allo stesso tempo collettiva.
“Come tornare adulti umani in un contesto che priva della libertà e infantilizza a partire dallo stesso linguaggio?”, ha chiesto Mireya Carmen Cannata nel dialogo che indaga il recupero della cultura e della bellezza nelle istituzioni carcerarie.
“Ci impegniamo o ci impregniamo?”, ha chiesto stuzzicandoci con il suo lessico ironico e preciso Alessandro Bergonzoni nell’attesa e acclamata lectio serale sul grande tema dei diritti umani.
“Come coltivare la propria e altrui umanità al fine di ridurre il rischio odierno di costruire vere e proprie ‘gerarchie di umanità’?”: con un breve e intenso intervento, Chiara Saraceno ci invita a riflettere, tra le altre cose, sulla necessità di educarci fin dall’infanzia a una “cultura emozionale” in grado di aiutarci a comprenderci l’un l’altro su un piano di reciproco riconoscimento.
Ancora, il festival ci invita a discutere con Telmo Pievani di specie umane e biodiversità o ad aprire lo sguardo sulle tanto discusse ma in realtà poco conosciute migrazioni internazionali con Maurizio Ambrosini.
Tra queste e molte altre riflessioni proposte nella sua fitta programmazione, il festival ci interroga sui contorni che definiscono l’umano, ci invita a pensare alle nostre origini biologiche e culturali, ci parla dei linguaggi che ci caratterizzano, ci apre a scenari futuri senza dimenticarsi di proporci momenti di memoria collettiva, si appella a quelle che Stefano Massini, nel suo commovente spettacolo serale Alfabeto delle emozioni, definisce il linguaggio più puro, quello su cui tutti non possiamo che essere onesti, le emozioni.
Con_vivere con luoghi e comunità
Con_vivere Carrara Festival, a partire dal titolo, si pone in una dimensione di crescita collettiva e partecipata il cui focus si concentra sul legame tra persone, popoli, culture e il mondo che abitiamo. La proposta culturale esce dalle aule universitarie per riversarsi tra le strade e le piazze del centro storico cittadino, in quello che, nei suoi diciotto anni di vita, è diventato un atteso rito collettivo. Ogni primo fine settimana di settembre, la città si riempie di occasioni formative e di dialogo dall’approccio filosofico fortemente pervaso dal senso civico. Negli anni la manifesazione ha registrato una grande adesione da parte di un pubblico in gran parte fidelizzato all’attesa occasione.
Creatore e direttore artistico per quasi tre lustri Remo Bodei, filosofo, docente e scrittore considerato. Bodei è stato l’anima del festival e la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara gli ha dedica nel 2021, a pochi anni dalla sua morte, il libro Parole per con_vivere: le conferenze di Remo Bodei al festival, che estimonia il suo prezioso impegno per la città di Carrara (e non solo).
Tra le parole introduttive del libro, che aprono la strada alle sue numerose conferenze, ce n’è una che si serve della preposizione “con”, tanto cara a Bodei, e che avrebbe potuto, come rivela Emanuela Mazzi, dare il nome al festival: “concordia”, che evidenzia il carattere connettivo che permea tutto il festival, a partire dalla scelta delle agorà e degli spazi urbani come luoghi aggregativi e teatro di molti dibattiti (senza dimenticare altri spazi che caratterizzano la città, come l’Accademia di Belle Arti e Palazzo Binelli).
A testimoniare il forte legame del festival con la città, le numerose collaborazioni con enti del territorio che a vario titolo prendono parte alla sua realizzazione. Nell’edizione del 2023, per esempio, un’installazione in piazza Gramsci presenta gli elaborati degli studenti che hanno partecipato al concorso Un messaggio per l’Umanità (promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune e con l’Ufficio scolastico di Lucca e Massa Carrara), mentre la Biblioteca Civica Ludovici propone l’esperienza immersiva della Human Library, dove per un intero pomeriggio alcuni “libri viventi” si sono aperti in un denso rapporto uno a uno per raccontare al pubblica la propria storia.
Con_vivere si nutre dello stretto rapporto con la propria comunità, testimoniato anche da un’iniziativa come Caccia ai tesori (culinari) di Carrara, grazie all’apporto dei volontari (nell’edizione 2023 erano duecento), dalle numerose collaborazioni locali (nelle giornate del festival è previsto l’ingresso gratuito ai musei civici!) e dalla continua apertura a proposte culturali di vario genere che dalla parola si aprono ad altri linguaggi e a nuove forme collaborative.
Non solo parole
Oltre ai molti e intensi incontri di parola, il festival ha proposto nell’edizione 2023 una densa programmazione di eventi che coinvolgono un pubblico curioso che da quella “umanità di parola” si lascia condurre in nuovi mondi e sperimentazioni di natura sempre profondamente “umana”.
Il laboratorio teatrale dedicato a un pubblico di giovani e adulti, Diritti… è una lunga storia, a cura di Alessandra Evangelisti e Federica Chiusole, è diventato nell’emozione generale di attrici e pubblico una performance teatrale in una delle piazze cittadine.
Accanto agli spettacoli, il festival propone un ricco programma di laboratori creativi dedicati ai più piccoli, visite guidate tra le strade cittadine accompagnate da associazioni locali, performance che animano durante l’aperitivo la splendida cornice di piazza Alberica.
In orario serale, la proposta musicale riempie il suggestivo sagrato della Chiesa del Suffragio: tra gli ospiti di quest’anno, Davide Van De Sfroos e Andreà Mirò nello spettacolo Un uomo chiamato Bob Dylan, e in chiusura i Tiromancino). Per gli appassionati di arte e i curiosi Palazzo Binelli rimane aperto fino a tarda sera, per le mostre Noocene di Silvia Vannacci (progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara per artisti under 35) e Lastra di Francesco Siani.
Ma nei giorni di Con_vivere di altre mostre personali (e di altri eventi collaterali) brulica l’intero centro storico della città: sebbene non siano curati e organizzati direttamente dal festival, quesi eventi vengono segnalati in una apposito sezione del programma, Carraraperta: un’altra testimonianza del proficuo rapporto tra Con_vivere e la città.
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