Sentieri e Pensieri a Santa Maria Maggiore | Parole che brillano tra i monti
Il report per TourFest 2023
Libri che connettono
Sono quelle che Davide, il protagonista del libro per ragazzi Montagna si scrive stampatello (Salani) di Davide Longo (presentato nella sezione Family del festival), chiama “parole che brillano” le principali protagoniste di Sentieri e Pensieri.
“Bisogna avere vergogna delle parole”, continua Davide Longo citando lo scrittore Silvio D’Arzo. Non una vergogna omertosa o pudica, ma quella che ci spinge a non scialacquare una sovrabbondanza di parole vuote, ma che, al contrario, ci consenta di connetterci con il loro (e il nostro) senso profondo ed essenziale.
Un festival essenziale
È, in questo senso, un festival essenziale, con parole che muovono alla ricerca di un senso individuale e collettivo, quello che ci viene proposto dal Comune di Santa Maria Maggiore, accompagnato da un team di lavoro affiatato e motivato con la direzione artistica di Bruno Gambarotta dal 2016, che in questa edizione ha dialogato con Gioele Dix sul suo autobiografico Fuori programma (Manni).
Di natura prettamente letteraria, il festival ha proposto, per la sua undicesima edizione, un programma ricco di parole e incontri che hanno accompagnato residenti e visitatori di Santa Maria Maggiore, uno dei più importanti centri della Val Vigezzo, dal 18 al 25 agosto 2023. Al centro della programmazione c’è la volontà degli organizzatori di offrire ai tanti camminatori (e non solo) che nel periodo estivo raggiungono la valle la possibilità, al rientro da uno dei loro sentieri, di raccogliersi intorno a pensieri e parole in una delle più belle location del paese che, per l’occasione, viene allestita con una cura tanto semplice quanto efficace. Sebbene non sia l’unica location del festival (ci si può fermare, per esempio, nel delizioso Giardino degli Aromi della Casa del Profumo a leggere le notizie del giorno in una selezione di quotidiani nazionali e internazionali), il Parco di Villa Antonia, in pieno centro storico, di certo ne rappresenta il nucleo pulsante, dove all’ombra di un grande faggio o nel tepore serale ci si ferma ad apprezzare le parole di grandi pensatori, a titolo totalmente gratuito.
Alcuni pensieri sull’undicesima edizione
Grazie ad alcuni grandi nomi della letteratura e del giornalismo italiani, Sentieri e pensieri avvicina a questioni attuali e di interesse comune: il pensiero ci attraversa e ci interroga su piani e argomenti che, seppure non collegati da una tematica comune, vengono accomunati dalla convinzione che la cultura, con particolare attenzione al ruolo della memoria individuale e collettiva (sempre con un occhio di riguardo alla “memoria stampata”), ha un potere altamente trasformativo in un’ottica di crescita formativa e umana.
Ad aprire l’undicesima edizione un tributo a Michela Murgia che, in un saluto video inviato a una precedente edizione del festival, ricordava quanto il linguaggio narrativo sia elemento fondante di una crescita immaginativa e di un pensiero critico individuale e collettivo ed è dunque necessario per la “tenuta democratica dell’intero Paese”. Il concetto è stato ripreso da Oliviero Ponte di Pino, che proprio a questo tema ha dedicato il saggio Cultura. Un patrimonio per la democrazia (Vita & Pensiero), presentato al pubblico di Sentieri e Pensieri.
È proprio sull’importanza di un’acutezza dello sguardo che sia in grado di entrare, connettere e discutere delle “cose del mondo” che il festival propone la sua scelta letteraria, in un panorama polifonico di pensatori che ci conducono dalla storia dell’arte alla legalità, dall’economia alla politica, dalla resistenza alle migrazioni, dalla natura alla conquista dello spazio, senza farsi mancare eventi che riflettono sul ruolo genitoriale e sull’importanza di figure di riferimento per le nuove generazioni, come con la presentazione del romanzo di Andrea Vitali Genitori cercasi (Einaudi), in un incontro atteso e partecipato.
Proprio per avvicinare alla cultura le nuove generazioni ma anche per attivare la partecipazione culturale dell’intero nucleo famigliare, nel corso dell’undicesima edizione il festival ha ampliato l’offerta promuovendo una serie di incontri dedicati a una platea di più giovani e alle famiglie. La sezione Family si articola in incontri mattutini e pomeridiani con autori attesi e amati, come Roberto Morgese, dove genitori, nonni e nipoti si sono riuniti all’ombra del grande faggio del Parco di Villa Antonia a sentire, in una forma partecipata e divertente, la presentazione del libro Lo strano caso della bambina e dell’anziano che persero la memoria (Edizioni Epokè).
Sono numerosi i volti femminili che, in una discussione sempre generosa, ci fanno riflettere anche sulle questioni di genere, quanto mai attuali se ci affidiamo al calcolo che ci riportano nel loro incontro Amalia Ercoli Finzi e la figlia Elvina: per arrivare alla parità di genere mancherebbero ancora 131 anni (anche perché il Covid ci ha riportato indietro anche su questo versante).
Interessante, in questo senso, la panoramica di nomi femminili più o meno noti che le due autrici propongono, in particolare alle e ai più giovani, nel libro Sei un universo (Mondadori), come contributo all’evoluzione dell’umanità, e l’apporto che dà alla causa l’intervento di Annarita Briganti nella presentazione del suo libro Gae Aulenti. Riflessioni e pensieri sull’architetto geniale (Cairo), dove ricorda, in un capitolo a loro dedicato, tutte le colleghe di studio di Gae che, meno visibili, “in quel provarci ci hanno lasciato un mondo migliore”.
Parole non scritte
Se è la parola scritta la grande protagonista, non manca agli organizzatori una visione aperta alle altre forme che può assumere e che si stanno ampliando nel nostro panorama culturale.
A testimoniarlo, la rubrica Sentire i pensieri, un’altra delle novità dell’edizione 2023, che affianca il festival con interviste e dibattiti online, e il Premio Podcast Santa Maria Maggiore, giunto al secondo anno. Quest’anno è stata premiata Chiara Alessi per il podcast (realizzato per Il Post Cosa c’entra? (al centro di una serata del festival) dove la giornalista, a partire da un evento del giorno, ne indaga e racconta il legame con “cose” in apparenza lontane. Un premio che ben esemplifica il concetto fondante del festival, alla ricerca di sguardi attenti dentro le cose e di continue connessioni.