Focus AdoleScen[z]a | 1570 ombrelli per dare voce a una generazione
Pioverà bellezza a Bergamo
Il progetto
Un percorso di due anni con 1.300 ore di formazione, al quale hanno partecipato 1570 ragazzi e ragazze di oltre 70 classi delle Scuole secondarie di primo grado della città di Bergamo, con l’obiettivo di valorizzare le caratteristiche individuali di ciascuno di loro, favorendo momenti di comunicazione collettiva nonché un percorso di conoscenza e di ascolto emotivo.
Pioverà bellezza, il progetto dell’Assessorato Istruzione del Comune di Bergamo con la direzione artistica di Maria Grazia Panigada e del Teatro dell’Argine, ha coinvolto sei compagnie teatrali del territorio (La Pulce, Erbamil, Pandemonium Teatro, Teatro Caverna, Teatro del Vento e Teatro Prova), coordinate dal Teatro dell’Argine.
Il progetto aveva l’obiettivo di dare visibilità e voce ai ragazzi nella città in un momento storico che li ha visti reduci dall’emergenza pandemica ed esclusi di fatto dalla cittadinanza attiva.
Spiega Maria Grazia Panigada, che ha curato il progetto:
Con gli esperti delle compagnie abbiamo intrecciato riflessioni, studiato percorsi, messo a confronto le esperienze che ciascuno di loro ha negli anni realizzato con i preadolescenti. A fianco di questo tempo di “autoformazione” gli adulti-professionisti teatrali hanno iniziato i percorsi nelle classi con delicatezza e tantissima cura, con un sentimento gioioso di potere finalmente incontrare i ragazzi e le ragazze, in presenza. Dai laboratori nel primo anno è emersa la conferma che eravamo sulla strada giusta. L’espressione del corpo, il gesto poetico, l’immaginazione, ma anche la ricerca di un fare e di un dire che possa essere raccolto e comunicato alla città, diventa tempo davvero prezioso di cui siamo consapevoli e responsabili. Sono emozionata al pensiero di un tempo lungo che attraverserà le vite di questi ragazzi e ragazze con tanta umanità e leggerezza.
Per Andrea Paolucci (Teatro dell’Argine), che ha curato anche la regia dell’evento finale:
Progetti di questa complessità possono nascere solo là dove amministrazione, scuole, famiglie, studenti e operatori teatrali sono abituati a lavorare in rete condividendo finalità e obiettivi. Qui a Bergamo è evidente che queste relazioni ci sono, sono vive e consolidate nel tempo. Il vero valore aggiunto di Pioverà bellezza è l’esperienza pluriennale delle compagnie coinvolte nei percorsi teatrali con i giovani e giovanissimi. Grazie al lavoro di questi artisti e alla capillarità del progetto sarà possibile mettersi in ascolto di migliaia di ragazzi e ragazze e creare, insieme a loro, piccoli momenti di bellezza partecipata. Sarà un piacere e un onore per noi contribuire a raccontare questa bellezza.
Il lavoro delle compagnie
Fabio Comana (Erbamil)
Gestualità, linguaggio non verbale, mimica e gioco scenico sono gli strumenti che abbiamo scelto per offrire agli studenti l’occasione di approfondire le relazioni interpersonali e riscoprire espressività e comunicativa dei corpi. Con uno sguardo, quando possibile, ironico e divertito.
Silvia Briozzo (La Pulce)
La nostra ricerca artistica ha sempre privilegiato l’adolescenza: quell’età in cui si è tutto e niente, quel magma costantemente agitato, quel momento della vita dove ogni cosa accade per la prima volta. È per questo che riteniamo così importante la partecipazione al progetto Pioverà bellezza. Dare finalmente voce all’età dell’invisibilità. Farli uscire dalle classi, dalle camere, dai cappucci delle felpe, staccare le cuffiette dalle orecchie e guardarli in faccia. Ascoltare cosa pensano e cosa sentono. Perché la solitudine bussa in petto. E il desiderio di affetto e condivisione è urgente. La loro bellezza sta nelle parole mozzate, negli sguardi nascosti, nelle cretinerie che non riescono a controllare e nei loro occhi che sono vigili testimoni di un futuro incerto.
Flavio Panteghini (Pandemonium Teatro)
Il laboratorio teatrale è uno spazio e un tempo di pratica del teatro in cui l’approccio sia al contempo artistico e umanistico. Il conduttore del laboratorio, pertanto, non è un semplice insegnante di teatro, ma una vera e propria guida per i partecipanti, strettamente legato a entrambi gli aspetti. La sua intenzionalità sta nel lavorare tanto sulla crescita artistica quanto sull’arricchimento umano, mettendo al centro la persona, intesa come “trinomio” io-l’altro-il gruppo. Lavorare teatralmente (e quindi corporeamente) su questi tre livelli (partendo dal singolo per arrivare al gruppo o viceversa) crea un “noi” vivo e importante: ponendo attenzione alla dimensione collettiva senza dimenticarsi di quella individuale, nel laboratorio si riscopre la condivisione e la convivialità, si sperimentano modi per considerarsi cittadini del mondo senza che la nostra identità, personale e micro-comunitaria, ne esca frammentata, superando così l’antinomia tra i due estremi del nazionalismo chiuso e intollerante e del neo-liberalismo consumistico e individualista. Così il teatro si fa coro, si fa comunità. Citando Marco Martinelli, diventa “antro della polis, nella polis”.
Damiano Grasselli (Teatro Caverna)
Le periferie sono spesso abitate da un meticciato culturale che fatica a sentirsi coinvolto nelle attività culturali: gli abitanti dei quartieri in cui noi lavoriamo provengono da luoghi diversi, sia italiani che internazionali. Sono spesso persone che sentono il peso del vivere ai margini della città, sia da un punto di vista economico che sociale. Coinvolgerli in attività che mettono in relazione tutta la città significa dare loro la possibilità di essere protagonisti di un momento di riconoscimento: il centro va verso la periferia, proponendo un progetto che si allarga a macchia d’olio anche nelle zone più distanti; la periferia va verso il centro, partecipando a un’attività che si svolge nelle piazze simbolo della città. Un’osmosi vitale per i nostri ragazzi, che sentono il desiderio di accedere a quei luoghi che spesso identificano come altro rispetto a loro. La gioia di poter “andare in centro” non è solo un’affermazione della propria diversità periferica, ma anche un anelito a una visione equa della città che ci permetta di costruire insieme una convivenza reale, fatta non di formule ma di persone che si parlano e si ascoltano. Questo progetto è dunque un’occasione per le periferie di creare ascolto con la propria voce e per il centro, geopolitico e metaforico, di ascoltare questo in-canto che appartiene alla città.
Chiara Magri (Teatro del Vento)
Incontrare ragazzi all’interno dell’attività teatrale dove corpo, parola, emotività e pensiero si muovono insieme, è una esperienza ogni volta unica nel suo compimento e valore; quando si sentono accettati sanno di poterci essere interi. Con il primo blocco d’incontri svolto nel 2022 abbiamo operato affinché lo spazio del teatro tornasse ad essere luogo di accoglienza e di condivisione: al centro dell’attenzione la presentazione di sé stessi tra testi poetici e corpi in tensione, tra spontaneità e riflessione. Ora lo sguardo si alza sulla città per creare un racconto urbano. L’azione dei ragazzi con quella forma poetica di cui sono autori restituirà – in assolo, in corale – opinioni e punti di vista sul loro vissuto in città. Le scuole dove operiamo in Celadina vedono la presenza di una forte percentuale di stranieri, ma al di là delle complesse realtà famigliari, si percepisce la scuola come luogo di riferimento nel quartiere. Porteremo i ragazzi a raccontare la loro città, offrendo suggestioni teatrali straordinarie quanto basta per non farli sentire troppo scoperti difronte agli spettatori.
Andrea Rodegher (Teatro Prova)
Che il teatro a scuola sia fondamentale non lo scopriamo certo oggi, ma dopo questi ultimi anni di assenza forzata è importante partecipare a un progetto che non solo riporta al centro il nostro rapporto con bambine, bambini e docenti, ma che lo fa costruendo una rete in cui i legami diventano verticali e abbracciano tutte le scuole di Bergamo. Tante singolarità, tra cui anche quelle delle compagnie teatrali coinvolte, che formano un’unica esplosione di creatività e di senso. Il “Teatro a Scuola” diventa quindi “i Teatri nelle Scuole”, nel segno di una pluralità che è condivisione e collaborazione, e che soprattutto è il tentativo più sincero di amplificare le voci e le storie delle alunne e degli alunni coinvolti.
L’evento finale
Il 15 aprile 2023 (nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura), 1.570 ombrelli per altrettanti ragazze e ragazzi hanno popolato la piazza centrale di Bergamo, per dare una voce comune a un’intera generazione.
Le parole sono diventate uno strumento capace di trasformare lo spazio pubblico in un luogo ospitale e partecipato, con centinaia di performance sotto gli ombrelli: ogni monologo ha gettato uno sguardo, personale e coraggioso, sulla città: spaccati di vita quotidiana, paure e momenti di gioia. I ragazzi e le ragazze hanno condiviso i loro pensieri e gli adulti hanno potuto mettersi in ascolto.
Il monologo conclusivo
FILIPPO
Noi veniamo dal buio
siamo arrivati qui con lentezza e fatica
Veniamo da lontano e il viaggio è stato lungo e pericoloso
A ogni passo
abbiamo buttato vocaboli pesanti, per provare a camminare leggeri
Abbiamo cambiato alfabeti, per sopravvivere a parole ingiuste
Abbiamo inventato nuove regole, per trasformare le paure in gioco
CELESTE
Lungo il percorso abbiamo smarrito
la F di Fiducia, la I di Incontri, la R di risate e la D di divertimento.
Ci siamo svegliati una mattina senza la A di Amici, la S di Scuola, la E di Estate.
Abbiamo scoperto la P di Pietà, la D di Distanza, la V di Vuoto e la M di Malattia.
E allora abbiamo buttato tutte le parole che conoscevamo giù dai balconi e siamo rimasti in silenzio.
FILIPPO
Ma ora abbiamo sete e voglia di ripartire.
Abbiamo ripreso il cammino e ora vogliamo ricominciare a parlare.
Con la A di Abbracci che troppo ci sono mancati.
La B di Batticuori che ci ricordano di essere vivi.
La C di Comprensione che di questi tempi è merce rara.
La D di Distrazione che serve per ricaricarci.
La E di Entusiasmo. E chi se lo ricordava più!
La F di Famiglia che è il centro anche quando non è il centro.
CELESTE
La G di Gioia. Ripartiamo da lì.
L’H di Hamburger perché abbiamo pur sempre 12 anni.
La K di Kebab, che buono quello davanti a scuola!
Parole in grado di portare
La L di Luce, dove ce n’è bisogno
e la M di Mare, che bella sarebbe Bergamo con il mare…
La N di Nonni che se non ci fossero bisognerebbe inventarli.
La O di Orgoglio, tanto in questi anni.
La P di Poesia, che è bella, anche se non lo ammetteremo mai.
FILIPPO
Parole fortunate come la Q di Quadrifoglio,
importanti come la R di Ricordi,
necessarie come la S di Sogni,
che sono la T di Talismani da Tenere in Tasca e Tirare fuori quando Torniamo Tristi.
CELESTE
Siamo la U di Unici tutti, ma tutti Uguali
mentre si va lungo la V di Via
portandoci dietro la
W di Wesołość (vesò-vosct) che è allegria in polacco, la X di Xingfu che è felicità in cinese e la Y di Ylberi che è arcobaleno in albanese.
Perché per noi la W la X e l’Y non sono lettere di serie B ma un passaporto per conoscere il mondo
E con la Z di Zaino in spalla, pieno di queste e di mille altre parole, siamo giunti finalmente qui
(Tuono)
FILIPPO
Siamo arrivati
CORO
SIAMO ARRIVATI
FILIPPO
Siamo aumentati a ogni passo
Rivoluzionari
come un temporale che esplode nei campi.
CORO
UN TEMPORALE CHE ESPLODE NEI CAMPI
CELESTE
Ed ora qui
Tutti raccolti
Vi diamo l’annuncio più atteso.
CORO
L’ANNUNCIO PIÙ ATTESO
CELESTE
Sta per arrivare
Capovolgete gli ombrelli (nessuno li ribalta)
Ribaltateli, come si ribaltano i pensieri
CORO
RIBALTATE I PENSIERI
FILIPPO
Preparatevi, Sorridete
Alzate lo sguardo al cielo
CORO
ALZATE LO SGUARDO AL CIELO
FILIPPO
Abbiamo sete e voglia di restare
CORO
ABBIAMO SETE E VOGLIA DI RESTARE
CELESTE
Sta per piovere una cosa impalpabile e chiara
Trasparente e radiosa
CORO
TRASPARENTE E RADIOSA
CELESTE
Odora di buono
Di sano
E di gentilezza
CORO
DI GENTILEZZA
FILIPPO
Ribaltate gli ombrelli (nessuno li ribalta)
Fatelo ora
Perché una cosa è certa
CORO
UNA COSA È CERTA
CELESTE
Che ora Finalmente Pioverà
CORO
PIOVERÀ
FILIPPO
P-i-o-v-e-r-à!
CORO
P-I-O-V-E-R-À!
FILIPPO e CELESTE
Pioverà bellezza
CORO
PIOVERÀ BELLEZZA
(Tutti ribaltano gli ombrelli – Esplosione di coriandoli)
La locandina
Pioverà bellezza
un progetto di teatro dell’Assessorato Istruzione Comune di Bergamo
a cura di Maria Grazia Panigada e Teatro dell’Argine
organizzazione generale Jessica Bruni
organizzazione Michela Mannari
laboratori nelle scuole e regia dei gruppi a cura di Erbamil, La Pulce, Pandemonium Teatro, Teatro Caverna, Teatro del Vento e Teatro Prova
regia evento finale a cura di Andrea Paolucci
Sponsor: Perletti – Ombrelli per Passione
Il logo dell’evento è stato realizzato dalla Scuola d’arte applicata “Andrea Fantoni” di Bergamo.
Nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023
Tag: Teatro dell'Argine (30)