Per Natale arriva un milione di euro ai soggetti extra FUS: molti i promossi ma pochi i finanziati

Con la lettera aperta di C.Re.S.Co. sul destino delle realtà indipendenti

Pubblicato il 23/12/2022 / di / ateatro n. 187

Il bando post pandemico

Alla vigilia di Natale, i Decreti del Direttore Generale, sentite le Commissioni, hanno assegnato un milione di euro per i soggetti extra FUS per il “Rilancio delle attività di spettacolo dal vivo nella fase post pandemica”. Il bando era stato lanciato con il il 5 ottobre 2022, scadenza 25 ottobre, per attività da realizzare entro il 2022 da soggetti che non hanno ricevuto per l’anno in corso contributi dal MiC.
Il sostegno era destinato a progetti speciali che:

a) rappresentano iniziative originali, anche realizzate con il sostegno e la partecipazione dei Comuni del territorio di riferimento (…);
b) esprimono un’identità peculiare, una dimensione di particolare prestigio artistico e culturale e di riconoscibilità sul piano nazionale e internazionale;
c) si riferiscono a celebrazioni e ricorrenze collegate a personalità e/o luoghi e/o eventi di particolare significato nella storia dello spettacolo dal vivo, favorendone la conoscenza attuale;
d) rappresentano modelli di buone pratiche nell’ambito dei progetti per il riequilibrio territoriale, realizzati anche attraverso reti sovraregionali e dello sviluppo e della promozione dello spettacolo dal vivo nel contesto culturale e sociale e/o prevedono lo svolgimento di attività di spettacolo dal vivo (…)

Per quanto riguarda il teatro, l’adesione è stata massiccia: quasi 600 domande da tutta Italia, di cui 31 rigettate per mancanza dei requisiti formali e una dirottata verso la musica. Gli esiti della selezione sono stati resi noti alla vigilia di Natale.
Come d’abitudine li abbiamo mappati (e può essere utile confrontare questa mappa con altre mappe di Ateatro che riportano le recenti assegnazioni del MiC e disegnano nel loro insieme una mappa inedita del nostro teatro).
Il dato che salta immediatamente agli occhi è la quantità di progetti che la Commissione consultiva ha ritenuto idonei (ovvero sopra i 25 punti, evidenziati in giallo sulla mappa) e il numero esiguo dei soggetti finanziati (le stelline verdi).

Il comunicato di C.Re.S.Co.

Sul provvedimento, C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea ha diffuso questo comunicato:

C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea, sin dalle prime fasi della pandemia ha dedicato moltissima attenzione alla messa in sicurezza dei soggetti extra FUS. Sin dal primo avviso destinato al variegato e differente universo composto da imprese e lavoratori dello spettacolo a nessun titolo finanziati dal Ministero, C.Re.S.Co. ha riconosciuto che tale attenzione da parte del MiC rappresentasse sicuramente un bel segnale, a dimostrazione dell’attenzione del governo verso tutti i lavoratori dello spettacolo dal vivo. Eppure già allora le misure previste dal ministro Franceschini avevano tutto l’aspetto di un buon tentativo non pienamente riuscito o di una azione finalmente rivoluzionaria ma rimasta irrisolta fino in fondo. Le risorse allora disponibili furono infatti ripartite tra soggetti diversi in parti uguali, così per ciascun beneficiario. Ci tornarono allora in mente le parole di Lorenzo Milani quando diceva che “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”.
Perché ciò non avvenisse ancora, seppure in piena emergenza, C.Re.S.Co. ha inviato numerose proposte al MiC affinché i finanziamenti non fossero più erogati a pioggia, chiedendo che si utilizzassero le risorse destinate agli extra FUS per conoscere davvero quel mondo complesso, spesso sommerso, operante nelle più disparate aree del Paese.
Da qui il sincero apprezzamento iniziale per l’avviso pubblico (DDG 5 ottobre 2022, rep. n. 1348), ovvero il bando “Rilancio delle attività di spettacolo dal vivo nella fase post pandemica”.
Il suddetto avviso infatti ha avuto il merito di invertire la logica che aveva visto far parti uguali fra disuguali, ponendo in primo piano le attività a carattere professionale di produzione, programmazione e promozione per il rilancio culturale ed economico dei territori e delle attività nella fase post-pandemica.
Unica criticità, di non poco conto, riguardava le risorse, evidentemente insufficienti per la possibile platea di beneficiari e di conseguenza per le comunità nelle quali essi operano.
Oggi, alla luce delle graduatorie pubblicate sul sito della DG Spettacolo dal vivo e delle relative assegnazioni, C.Re.S.Co. osserva come ancora una volta non sia chiara la visione politica con cui il Ministero intende prendersi cura dei soggetti extra FUS e dei territori spesso periferici su cui essi insistono: se da un lato infatti il FUS 2022/24 è cresciuto di 183 nuove istanze – solo nell’ambito teatro – dall’altro gli esiti del Bando Rilancio pongono non poche domande.
Solo per fare qualche esempio si rileva come nell’ambito teatro siano pervenute 591 istanze, di cui 550 hanno raggiunto il punteggio minimo richiesto, ma solo il 7% di queste ha beneficiato effettivamente del contributo. Non diversa la situazione della musica, dove solo il 6% dei soggetti finanziabili è risultato effettivamente beneficiario, mentre per l’ambito danza la percentuale sale all’11% e per il circo al 17%.
È lecito chiedersi allora quale sia il futuro degli extra FUS e di tante comunità di fatto lontane dalle principali direttrici culturali del Paese, quale rilancio davvero possa essere possibile, così come è naturale chiedersi chi se ne prenderà la responsabilità. Quale il ruolo dello Stato e quale quello delle Regioni in una fase che necessita di competenze e funzioni chiare e distinte? Quale la responsabilità degli Enti Locali, finanziatori di prossimità dei soggetti che operano nei territori per il benessere delle cittadine e dei cittadini?
C.Re.S.Co. ritiene che non siano più procrastinabili tali risposte e si rende, come sempre, disponibile a un confronto plurale e trasparente che provi a far luce in un momento così incerto.

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Documenti e materiali

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