Modelli di realtà: istruzioni per l’uso
Un aiutino agli spettatori di L'angelo della storia di Teatro Sotterraneo e Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi di Liv Ferracchiati, visti a Inteatro 2022
Istruzioni per l’uso di questo post
1. Andate a vedere il nuovo spettacolo del Teatro Sotterraneo.
Si intitola L’angelo della storia ed è uno spettacolo intelligente, bello, importante. Bravi!
2. Quando tornate a casa, documentatevi: trovate qui sotto una sitografia (su Wikipedia c’è quasi tutto) e bibliografia essenziale.
(Se non avete visto lo spettacolo, seguite i link e scoprite che cosa hanno in comune tutte queste storie.)
3. Mettete in discussione il vostro modello di realtà.
Uno tra i più frequenti bias cognitivi è il filtro mentale (o attenzione selettiva o astrazione selettiva), che ci fa prestare attenzione a un solo aspetto o a un solo dettaglio, più spesso negativo che positivo, trascurando di considerare la visione d’insieme. Cadiamo in questo errore quando poniamo attenzione soltanto alle informazioni che concordano con le nostre credenze e con i nostri pensieri, senza permetterci di confutarli.
4. Se Wikipedia è il vostro modello di realtà, andate a vedere il nuovo lavoro di Liv Ferracchiati, Uno spettacolo di fantascienza. Nei suoi spettacoli, Liv mette sistematicamente in discussione i nostri modelli di realtà, compresa la rappresentazione teatrale.
Erano le tre di notte e mi sono svegliato di colpo…
Allora, mi sono alzato dal letto e ho detto:
mi creo una pagina Wikipedia
così d’emblèe
ho proprio scostato le lenzuola e
in modo del tutto coordinato
ho detto
mi creo una pagina Wikipedia
Proprio mentre scostavo le lenzuola
Proprio mentre riemergevo da una dimensione onirica
ho detto
Me la creo io una pagina Wikipedia.
io sono uno che si è fatto da solo.
io sono uno che si è fatto da solo la pagina di Wikipedia.
Micro-pausa
Ma Wikipedia mi ha bloccato.
Perché ha detto che la fonte da cui traevo
le informazioni su di me,
che poi ero io,
non era attendibile.
(Liv Ferracchiati, Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi)
5. Mettete in discussione l’utopia di Wikipedia.
6. Uno spettacolo – qualunque spettacolo – è un modello di realtà che può mettere in discussione il mio modello di realtà.
Linkografia essenziale (spoiler)
La Cueva de las Manos (10.000 a.C.): alcune impronte hanno 7 dita.
Ippaso viene ucciso dai pitagorici perché ha scoperto i numeri irrazionali (V sec. a.C.).
Eleonora di Castiglia dà alla luce il figlio Edoardo nel 1284.
La piaga del ballo a Strasburgo nel 1518.
Nearer, My God, To Thee, l’ultimo brano suonato dall’orchestra del Titanic nel 1912.
In un tragico gioco, William Burroughs uccide la moglie Joan Vollmer a Città del Messico nel 1951.
John Wayne è protagonista del Conquistatore, biopic su Gengis Kahn diretto da Dick Powell nel deserto dello Utah, 137 miglia sottovento del Nevada Test Site, nel 1956: diversi membri della troupe, compreso Wayne, moriranno di tumore.
La statua di Lenin nel Polo dell’Inaccessibilità (Antartide) dal 1958.
Stanislav Evgrafovič Petrov, il militare russo che ha evitato la guerra nucleare nel 1983.
Alba, il coniglio transgenico fosforescente creato da Edoardo Kac nel 2000.
Tommasino il gatto eredita 10 milioni di euro nel 2011.
Bonus Track
C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che gli non può chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.
(Walter Benjamin, Tesi di filosofia della storia)
La bellezza salverà il mondo?
Il vecchio crematorio di Auschwitz si trovava a circa 100 metri dal campo. Probabilmente, in precedenza, era servito da magazzino per la verdura. L’edificio di mattoni era stato circondato su tre lati da terra di riporto, coperta d’erba, d’arbusti e di fiori graziosi. (…)
I condannati aspettavano nel cortile davanti al crematorio. Una lanterna in ferro battuto sospesa sopra la porta faceva pensare all’ingresso in una casetta graziosa. Era una specie di scherno, in quanto, in realtà, per quella porta, innumerevoli disgraziati entravano nel crematorio per non uscirne più, e ogni giorno i corpi condotti dai camion erano trascinati oltre la sua soglia.
(Rudolf Höss, Pery Broad, Johann Paul Kremer, Auschwitz vu par les SS)
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