Riprende il percorso del Codice dello Spettacolo e arriva l’Indennità di discontinuità per i lavoratori. #Forse
Le Commissioni Cultura e Senato licenziano il nuovo testo del DDL
Avremo il Codice dello Spettacolo e l’Indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo entro la fine della legislatura?
Ci poniamo questa domanda da tempo e dopo il 4 maggio scorso, quando è ripreso il percorso legislativo del disegno di legge “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, presentato dai Ministri Franceschini e Orlando ormai la scorsa estate, ce la riponiamo, nutrendo qualche speranza e al contempo preoccupazione perché il cammino è ancora lungo e gran parte dei contenuti sono rimessi alle deleghe che la proposta di legge dà al Governo.
E’ utile ricordare che il disegno di legge a cui oggi sono affidate le speranze dei lavoratori e dell’intero settore era stato approvato dal Consiglio dei Ministri nell’estate del 2021. Nel frattempo le Commissioni riunite Cultura e Lavoro del Senato avevano elaborato una propria bozza di legge “in materia di lavoro nel settore artistico e creativo” e si era prefigurata l’integrazione delle due proposte, con l’obiettivo di ottenere l’approvazione del Parlamento tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. La legge invece è rimasta ferma per mesi. L’ultimo ostacolo è stata la mancanza della copertura finanziaria per la nuova indennità di discontinuità, superato oggi con la riscrittura della norma che la introduce. Finalmente le Commissioni Cultura e Senato hanno licenziato il nuovo testo del DDL, ora sottoposto al voto del Senato, a cui dovrà seguire quello della Camera. Dopo l’approvazione della legge, il Governo dovrà adottare i decreti attuativi e l’indennità di discontinuità potrà essere un fatto quando saranno stanziate le risorse per il suo finanziamento nella legge di bilancio per l’anno 2023.
Insomma, il cammino è stato accidentato, oltre che scoordinato, e c’è ancora molto da fare per rimediare al tempo perduto e contribuire con la massima attenzione ai contenuti dei decreti del Governo.
L’Indennità di discontinuità
La nuova norma che istituisce l’Indennità di discontinuità delega il Governo ad adottare entro nove mesi dall’approvazione della legge un decreto legislativo
per il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità e per l’introduzione di una indennità di discontinuità, quale indennità strutturale e permanente, in favore dei lavoratori
appartenenti ai Gruppi A e B del Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo, che saranno individuati con decreto dal Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero della Cultura. I lavoratori potranno dunque ricevere l’indennità indipendentemente dalla forma di rapporto di lavoro. Il decreto del Governo regolerà l’indennità: i requisiti necessari per ottenerla, i criteri di erogazione, il metodo di calcolo dell’importo e le misure dirette a favorire percorsi di formazione. Stabilirà anche l’entità del contributo assicurativo che i datori di lavoro e i lavoratori dovranno versare per finanziarla.
I lavoratori del settore hanno elaborato numerose proposte su questa materia e sulle altre disposizioni che il DDL contiene, come lo Sportello per i lavoratori dello spettacolo, l’Osservatorio e il Registro Nazionale dei professionisti dello spettacolo (vedi La riforma strutturale del settore spettacolo). Le organizzazioni sindacali del settore – CGIL-SLC, FISTel-CISL, UILCOM – hanno presentato una proposta unitaria che evidenzia l’utilità di connettere tra loro questi nuovi strumenti – lo Sportello presso l’INPS, l’Osservatorio e il Registro presso il MIC – al servizio di tutte le misure di sostegno al reddito e di assicurazione dei lavoratori. Il richiamo al valore di un sistema armonizzato è importante, considerando le disposizioni parziali e frammentarie che vengono emanate, anche in questi ultimi anni, durante i quali i lavoratori dello spettacolo hanno ottenuto l’attenzione che sollecitavano da tempo.
Si sottolinea come questo nuovo sistema possa e debba contribuire a far emergere il lavoro sommerso, con benefici anche per le casse dell’INPS, oltre a ottenere semplificazione amministrativa e attività di monitoraggio. Lo Sportello presso l’INPS dovrebbe agevolare le procedure di assicurazione dei lavoratori da parte di tutti i soggetti che organizzano occasionalmente spettacoli e attività didattiche collegate allo spettacolo e sono molti, dagli enti pubblici territoriali agli esercizi di ristorazione, alle associazioni culturali. Il documento delle Organizzazioni Sindacali contiene numerose proposte: per i criteri di riconoscimento e di calcolo dell’indennità di discontinuità, per misure di agevolazione e riordino fiscale ed altro ancora.
Insomma, il Governo dispone di studi già approfonditi e sarebbe in condizione di attuare velocemente la delega che la legge gli conferisce.
Il Codice dello Spettacolo
Il DDL in argomento non è cruciale solo per il welfare dei lavoratori, lo è altrettanto per l’intero sistema dello spettacolo dal vivo perché riprende il cammino del Codice dello Spettacolo introdotto dalla legge 175/2017 e sospeso nell’inerzia legislativa dal 2018. L’articolo 1, comma 1 delega il Governo a emanare entro dodici mesi uno o più decreti per la revisione delle disposizioni riguardanti le Fondazioni Lirico-Sinfoniche e per la riforma della normativa vigente per tutti gli altri settori dello spettacolo dal vivo, secondo i principi e i criteri degli articoli 1 e 2 della legge 175/2017.
La materia che viene delegata al Governo è vasta, a cominciare dalle competenze dello Stato e delle Regioni . E’ una riforma annunciata, discussa e attesa da tempo e i prossimi mesi potrebbero condurci alla sua attuazione.
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