Riprende il percorso del Codice dello Spettacolo e arriva l’Indennità di discontinuità per i lavoratori. #Forse

Le Commissioni Cultura e Senato licenziano il nuovo testo del DDL

Pubblicato il 12/05/2022 / di / ateatro n. 183

Avremo il Codice dello Spettacolo e l’Indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo entro la fine della legislatura?
Ci poniamo questa domanda da tempo e dopo il 4 maggio scorso, quando è ripreso il percorso legislativo del disegno di legge “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, presentato dai Ministri Franceschini e Orlando ormai la scorsa estate, ce la riponiamo, nutrendo qualche speranza e al contempo preoccupazione perché il cammino è ancora lungo e gran parte dei contenuti sono rimessi alle deleghe che la proposta di legge dà al Governo.

E’ utile ricordare che il disegno di legge a cui oggi sono affidate le speranze dei lavoratori e dell’intero settore era stato approvato dal Consiglio dei Ministri nell’estate del 2021. Nel frattempo le Commissioni riunite Cultura e Lavoro del Senato avevano elaborato una propria bozza di legge “in materia di lavoro nel settore artistico e creativo” e si era prefigurata l’integrazione delle due proposte, con l’obiettivo di ottenere l’approvazione del Parlamento tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. La legge invece è rimasta ferma per mesi. L’ultimo ostacolo è stata la mancanza della copertura finanziaria per la nuova indennità di discontinuità, superato oggi con la riscrittura della norma che la introduce. Finalmente le Commissioni Cultura e Senato hanno licenziato il nuovo testo del DDL, ora sottoposto al voto del Senato, a cui dovrà seguire quello della Camera. Dopo l’approvazione della legge, il Governo dovrà adottare i decreti attuativi e l’indennità di discontinuità potrà essere un fatto quando saranno stanziate le risorse per il suo finanziamento nella legge di bilancio per l’anno 2023.
Insomma, il cammino è stato accidentato, oltre che scoordinato, e c’è ancora molto da fare per rimediare al tempo perduto e contribuire con la massima attenzione ai contenuti dei decreti del Governo.

i 500 bauli in piazza Duomo a Milano, 10 ottobre 2020.

L’Indennità di discontinuità
La nuova norma che istituisce l’Indennità di discontinuità delega il Governo ad adottare entro nove mesi dall’approvazione della legge un decreto legislativo

per il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità e per l’introduzione di una indennità di discontinuità, quale indennità strutturale e permanente, in favore dei lavoratori

appartenenti ai Gruppi A e B del Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo, che saranno individuati con decreto dal Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero della Cultura. I lavoratori potranno dunque ricevere l’indennità indipendentemente dalla forma di rapporto di lavoro. Il decreto del Governo regolerà l’indennità: i requisiti necessari per ottenerla, i criteri di erogazione, il metodo di calcolo dell’importo e le misure dirette a favorire percorsi di formazione. Stabilirà anche l’entità del contributo assicurativo che i datori di lavoro e i lavoratori dovranno versare per finanziarla.

I lavoratori del settore hanno elaborato numerose proposte su questa materia e sulle altre disposizioni che il DDL contiene, come lo Sportello per i lavoratori dello spettacolo, l’Osservatorio e il Registro Nazionale dei professionisti dello spettacolo (vedi La riforma strutturale del settore spettacolo). Le organizzazioni sindacali del settore – CGIL-SLC, FISTel-CISL, UILCOM – hanno presentato una proposta unitaria che evidenzia l’utilità di connettere tra loro questi nuovi strumenti – lo Sportello presso l’INPS, l’Osservatorio e il Registro presso il MIC – al servizio di tutte le misure di sostegno al reddito e di assicurazione dei lavoratori. Il richiamo al valore di un sistema armonizzato è importante, considerando le disposizioni parziali e frammentarie che vengono emanate, anche in questi ultimi anni, durante i quali i lavoratori dello spettacolo hanno ottenuto l’attenzione che sollecitavano da tempo.

Marcello Moretti in Arlecchino servitore di due padroni (foto Giuseppe Signorelli)

Si sottolinea come questo nuovo sistema possa e debba contribuire a far emergere il lavoro sommerso, con benefici anche per le casse dell’INPS, oltre a ottenere semplificazione amministrativa e attività di monitoraggio. Lo Sportello presso l’INPS dovrebbe agevolare le procedure di assicurazione dei lavoratori da parte di tutti i soggetti che organizzano occasionalmente spettacoli e attività didattiche collegate allo spettacolo e sono molti, dagli enti pubblici territoriali agli esercizi di ristorazione, alle associazioni culturali. Il documento delle Organizzazioni Sindacali contiene numerose proposte: per i criteri di riconoscimento e di calcolo dell’indennità di discontinuità, per misure di agevolazione e riordino fiscale ed altro ancora.
Insomma, il Governo dispone di studi già approfonditi e sarebbe in condizione di attuare velocemente la delega che la legge gli conferisce.

Il Codice dello Spettacolo
Il DDL in argomento non è cruciale solo per il welfare dei lavoratori, lo è altrettanto per l’intero sistema dello spettacolo dal vivo perché riprende il cammino del Codice dello Spettacolo introdotto dalla legge 175/2017 e sospeso nell’inerzia legislativa dal 2018. L’articolo 1, comma 1 delega il Governo a emanare entro dodici mesi uno o più decreti per la revisione delle disposizioni riguardanti le Fondazioni Lirico-Sinfoniche e per la riforma della normativa vigente per tutti gli altri settori dello spettacolo dal vivo, secondo i principi e i criteri degli articoli 1 e 2 della legge 175/2017.
La materia che viene delegata al Governo è vasta, a cominciare dalle competenze dello Stato e delle Regioni . E’ una riforma annunciata, discussa e attesa da tempo e i prossimi mesi potrebbero condurci alla sua attuazione.

Stato-Regioni: l’incontro del 7 febbraio 2022 a Bologna




Tag: Codicedellospettacolo (17), il rapporto Stato-Regioni (36), lavoro (70)