Antonio Marras veste il mito

Edipo Re. Una favola nera di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia all'Elfo-Puccini di Milano

Pubblicato il 04/05/2022 / di / ateatro n. 183

«Questo giorno ti darà la vita e ti distruggerà»
(Tiresia a Edipo, v. 438)

Un principe-bambino abbandonato sui monti da un pastore che aveva ricevuto da due genitori l’ordine di farlo morire che, diventato coraggioso cavaliere, uccide un mostro ricevendo in premio una regina in sposa e il titolo di re. E poi la catastrofe. La scoperta del parricidio e dell’incesto, a cui il re reagisce accecandosi.

Foto di Lorenzo Palmieri

È il Teatro Elfo Puccini a condurci verso Tebe, in un viaggio attraverso uno dei miti più conosciuti della civiltà greca: l’Edipo Re. Che nel lavoro di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia si trasforma in uno spettacolo che coniuga la tragedia e la fiaba.
Che ci troviamo di fronte a una favola nera è subito evidente. Tra la sabbia cosparsa sul palcoscenico si fa spazio Edipo, ormai adulto, che con fatica traina dei pesi, chiara metafora del complesso vissuto che deve portare sulle sue spalle. Sullo sfondo, un coro inquietante di tre figure indefinite, a tratti diaboliche, che ci trascinano in una dimensione tra incubo e realtà, una macchina infernale contaminata da orribili colpe di cui Edipo è il protagonista. Un eroe in balìa di una continua lotta tra quello che sa, quello che vorrebbe sapere e quello che non sa di sapere. Un eroe la cui tragedia non è causata da inerzia e stoltezza, ma dal senso di giustizia e correttezza che lo muove verso un’incessante ricerca della verità. Un eroe-umano che si rifiuta di vedere, ascoltare e capire le parole di Tiresia, l’indovino cieco, mostrando una insolenza tipica dei giorni nostri. Un eroe che si scopre mostro, quando viene a conoscenza dell’orrenda verità sul suo passato: aver ucciso il proprio padre per poi generare figli con la propria madre.

Foto di Lorenzo Palmieri

L’Edipo di cui Bruni e Frongia firmano insieme lo spettacolo, vede Ferdinando Bruni in scena insieme a tre giovani interpreti – Edoardo Barbone, Valentino Mannias, Mauro Lamantia. Un cast tutto al maschile dove Mannias ha il merito di riuscire a portare in scena con successo le diverse sfaccettature dell’Edipo contemporaneo. Un eroe che da risolutore di enigmi diventa egli stesso enigma, da innocente si trasforma in colpevole, da re si tramuta in assassino. Al suo fianco Bruni, Barbone e Lamantia assumono con facilità e naturalezza – come camaleonti – i panni di personaggi completamente diversi tra di loro, anche grazie alle maschere evocative e preziose realizzate da Elena Rossi.
I meravigliosi costumi di Antonio Marras sono vere e proprie presenze scenografiche, capaci di affascinare il pubblico. Come accade nella scena più suggestiva dello spettacolo quando, durante l’incoronazione di Edipo e il matrimonio con la madre, piovono dal cielo gli imponenti e splendidi abiti e corone che vestono come burattini il nuovo Re e la Regina Giocasta. Sono il risultato di uno studio attorno a ciascun personaggio, concepito dallo stilista insieme ai registi Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. Lavoro raccontato nella mostra nel foyer del teatro dal titolo Vestire il mito, un viaggio tra disegni preparatori, bozzetti, fotografie e stoffe che ci conducono a Tebe, nel mondo di Edipo Re.

Foto di Lorenzo Palmieri

Edipo Re – una favola nera
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Edoardo Barbone, Ferdinando Bruni, Mauro Lamantia, Valentino Mannias
costumi di Antonio Marras
realizzati da Elena Rossi e Ortensia Mazzei
maschere di Elena Rossi
luci di Nando Frigerio
suono di Giuseppe Marzoli
assistente alla regia Alessandro Frigerio
assistente scene Roberta Monopoli
assistente costumi Elena Rossi
si ringrazia Tonino Serra per la decorazione del mantello di Edipo
Produzione Teatro dell’Elfo
prima nazionale
In Tour – Teatro Sperimentale, Pesaro: 17 – 22 maggio 2022




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