Il disagio e le paure dell’adolescenza, la consapevolezza del teatro
Argonauti e Xanax al Teatro Filodrammatici
“Panico. È l’esperienza del limite della vita. È la paura della paura”.
Le Argonautiche di Apollonio Rodio sono un poema epico che racconta le avventure di Giasone e degli altri eroi salpati a bordo della nave Argo alla ricerca del vello d’oro. Un tesoro inestimabile che per Marco, uno dei sette protagonisti di Argonauti e Xanax, in scena al Teatro Filodrammatici Milano dal 22 al 27 febbraio 2022, coincide con il sogno di diventare scrittore. Ma come raccontare una storia vera e avvincente restando fermi? L’esame di maturità superato, il diploma conquistato. Per Marco – o Hemingway, come lo chiamano gli amici – è giunto il momento di intraprendere l’avventura per coronare il suo sogno. La destinazione? Il Perù.
Ben presto però il giovane argonauta scoprirà che il viaggio della vita, che avrebbe dovuto avere il sapore di rivincita e il profumo della libertà, è solo una caduta precipitosa nell’abisso dell’ansia, degli attacchi di panico e della depressione. Marco torna a casa e si isola dal mondo esterno. Il suo unico rifugio sono l’alcol e i libri, consumati tra le mura della sua stanza.
Gli amici, preoccupati per Marco, cercano di aiutarlo. Gli restano accanto e provano a comprendere la sua sofferenza. Ma lui non parla, li respinge. Forse perché loro, non avendolo mai provato, non possono capire realmente il suo dolore. Tranne Sara. Ugualmente tormentata da ansie e paure, è l’unica persona di cui Marco riesce a fidarsi, la sola che sembra in grado di salvarlo da quella tempesta. Di cosa si tratta? Xanax. I ragazzi ci aggiungono un buon quantitativo di alcol e in pochi istanti si ritrovano in una dimensione tra dimenticanza e tranquillità. E saranno proprio gli amici di sempre a riportarli alla riva, sani e salvi. Come si dice? “L’unione fa la forza”. In Argonauti e Xanax è proprio grazie al sostegno e all’amore degli amici di sempre che Marco troverà il coraggio di affrontare il mostro che lo tormenta. Lo guarda, lo abbraccia, per poi liberarsene definitivamente.
Realizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia e con il sostegno della Fondazione della Comunità Monza e Brianza Onlus, Argonauti e Xanax nasce da un progetto che ha coinvolto due classi del Liceo Statale Carlo Porta di Monza in alcuni incontri con le psicologhe dell’Associazione Jonas Monza Brianza Onlus. La produzione è della Compagnia Caterpillar, nata nel 2018 e formata dalla classe Medaglia d’Oro dell’Accademia dei Filodrammatici: Luigi Aquilino, Edoardo Barbone, Gaia Carmagnani, Pietro De Nova, Eugenio Fea, Ilaria Longo, Denise Brambillasca – sostituita da Valentina Sichetti per la tappa milanese – che sul palco appaiono affiatati, coesi, amici. E bravo Daniele Vagnozzi, drammaturgo e regista dello spettacolo, per aver portato in scena l’ansia, gli attacchi di panico e la depressione, tematiche tabù che, oggi più che mai, dobbiamo raccontare, analizzare, comprendere. E il teatro ci permette di farlo.
Argonauti e Xanax
di Daniele Vagnozzi
con Luigi Aquilino, Edoardo Barbone, Gaia Carmagnani, Pietro De Nova, Eugenio Fea, Ilaria Longo, Valentina Sichetti in sostituzione di Denise Brambillasca
assistente alla regia Noemi Radice
assistente alla drammaturgia Valentina Sichetti
scene e costumi Gaia Carmagnani
paesaggi sonori Danilo Randazzo
organizzazione Carlotta Spitaleri
regia Daniele Vagnozzi
produzione Compagnia Caterpillar
Foto © Marco Ragaini
Nell’ambito della residenza artistica al Teatro Filodrammatici di Milano / con il patrocinio di Ordine degli Psicologi della Lombardia / con il sostegno di Fondazione della Comunità Monza e Brianza Onlus, Progetto Youth Bank 2019 e Teatro Binario 7 / si ringrazia ACS Abruzzo e Molise – Progetto Zone Libre
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