Pronti a tutto per passarla liscia: il genio comico di Labiche per Massimo Dapporto e Antonello Fassari
Il delitto di via dell’Orsina, con la regia di Andrée Ruth Shammah al Teatro Franco Parenti
A quanti è capitato, almeno una volta nella vita, di trascorrere una serata in compagnia – bevendo un bicchiere di troppo – per poi svegliarsi la mattina seguente senza ricordare nulla? E’ quello che accade anche ai protagonisti del Delitto di via dell’Orsina, commedia in un atto di Eugène-Marin Labiche che, dal 9 al 23 dicembre 2021, il Teatro Franco Parenti presenta in prima nazionale con adattamento e regia di Andrée Ruth Shammah, direttrice artistica del teatro.
Il testo di Eugène-Marin Labiche, considerato il “re del teatro da boulevard”, genere di teatro comico allestito in teatri come il Palais-Royal di Parigi, dove il drammaturgo portò in scena proprio L’Affaire de la rue de Lourcine nel 1857, racconta le vicissitudini di due ex compagni convinti di aver compiuto un atroce delitto.
Dopo una notte di baldoria, due uomini si risvegliano nello stesso letto. Non si ricordano niente della serata precedente, l’unica certezza è che uno ha perso un ombrello verde e l’altro un fazzoletto con le iniziali. Una semplice dimenticanza si trasforma in un incubo quando i due amici scoprono dai giornali dell’omicidio di una carbonaia avvenuto proprio quella notte. Gli unici indizi? Un ombrello verde e un fazzoletto ritrovati sul luogo del delitto e le loro mani sporche di carbone. Tanta confusione e prove schiaccianti danno il via a una corsa contro il tempo per eliminare ogni presunto sospetto, perché i due sono pronti a tutto pur di passarla liscia.
Nasce da questo spunto uno spettacolo di poco più di un’ora, dove la recitazione si fonde con il canto. Andrée Ruth Shammah non rinuncia a un tocco personale, portando l’ambientazione dalla Francia dell’Ottocento all’Italia degli anni Quanrante e inserendo un nuovo personaggio, un secondo cameriere.
Gli attori si calano alla perfezione nei personaggi. Ironica e in perfetta sintonia la coppia inedita formata da Antonello Fassari e Massimo Dapporto, nei ruoli di Mistenghi e Oscar Zancopè, a cui si aggiungono Susanna Marcomeni – unica donna in scena – brillante e mai eccessiva nei panni della moglie tradita, Antonio Cornacchione, il cugino a conoscenza dell’accaduto, più Andrea Soffiantini e Christian Pradella nel ruolo dei camerieri.
Completano gli ingredienti le musiche di Alessandro Nidi eseguite dal vivo da un trio pianoforte–flauto–clarinetto, i costumi di Nicoletta Ceccolini e le scene di Margherita Palli, di sorprendente accuratezza anche nei più piccoli dettagli e capaci di trasportarci nell’atmosfera di un salotto borghese. A intensificare il mistero, alcune sagome tratte dalle opere di Paolo Ventura che, proprio come gli spettatori, osservano incuriositi quello che sta accadendo.
Il risultato è uno spettacolo coinvolgente, dal ritmo incalzante, capace di coniugare perfettamente comicità e mistero, in cui vengono trattati con un sorriso, ma non in maniera superficiale, temi come la relazione marito-moglie, l’incontro tra diverse generazioni, la gestione del senso di colpa e la convivenza con i canoni di vita spesso opprimenti della borghesia.
«Noi volevamo solo farvi ridere», confessa Massimo Dapporto, a sipario calato, tra i lunghi applausi del pubblico. E ci riescono, regalando settanta minuti di leggerezza e divertimento.
Il delitto di via dell’Orsina
di Eugène-Marin Labiche
traduzione Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi
adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
con Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni
e con Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi e la partecipazione di Antonio Cornacchione
pianoforte Giuseppe Di Benedetto
flauto Lorenzo Gavanna – per le repliche del 18 e 19 Dicembre sostituito da Laura Bersani
clarinetto Edgardo Barlassina
musiche Alessandro Nidi
scene Margherita Palli, costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia
costumi Nicoletta Ceccolini, realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
luci Camilla Piccioni
sagome tratte dalle opere di Paolo Ventura
aiuto regista Benedetta Frigerio
assistente alla regia Diletta Ferruzzi
assistente allo spettacolo Lorenzo Ponte
assistente alle musiche Fabio Cherstich con contributi di Michele Tadini
assistente scenografa Francesca Guarnone
fondali Rinaldo Rinaldi
arredi Plinio il Giovane
pittore scenografo Santino Croci
direttore dell’allestimento Paolo Casati
macchinisti Alberto Accalai, Riccardo Scanarotti
elettricista Oscar Frosio
fonico Matteo Simonetta
sarta Nada Campanini
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia
costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti / Fondazione Teatro della Toscana
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