#ElezioniComunali2021 | Torino: riuso, nightlife e integrazione periferica

Il programma del sindaco di Torino Stefano Lo Russo per la cultura

Pubblicato il 25/10/2021 / di / ateatro n. 180

Al ballottaggio per le elezioni comunali di Torino ha vinto Stefano Lo Russo (centrosinistra) con il 59,23% delle preferenze, staccando di quasi venti punti lo sfidante del centrodestra Paolo Damilano. Lo Russo, che diventa sindaco di Torino con il sostegno di sei liste (Partito Democratico, Moderati, Sinistra Ecologista, Articolo 1, Lista Civica Lo Russo e Torino Domani), è considerato un profondo conoscitore della macchina amministrativa torinese: parte del consiglio comunale dal 2006, nel 2011 diventa assessore all’Urbanistica per la giunta Fassino e dal 2016 ha guidato come capogruppo del Partito Democratico una feroce opposizione alla giunta Appendino.

I tre principali candidati sindaco: Valentina Sganga (M5S), Stefano Lo Russo (centrosinistra) e Paolo Damilano (centrodestra)

Stefano Lo Russo in uno degli incontri con i cittadini che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale

Il programma di Lo Russo, con lo slogan “Per Torino, grande, forte, unita”, pone particolare attenzione ai piccoli esercizi commerciali, alla prima periferia della città e al recupero e riutilizzo di spazi. In attesa di conoscere la composizione della giunta e l’assessore alla Cultura per la città di Torino, vediamo i principali punti del programma elettorale riguardanti le politiche culturali per Torino.

DAL PROGRAMMA DI STEFANO LO RUSSO

Sulla traccia di quanto attuato nella giunta Appendino, viene proposto il riutilizzo di spazi dismessi dedicandoli ad attività culturali. Viene posta attenzione anche alle politiche giovanili, proponendo una maggiore integrazione della cosiddetta “nightlife” all’interno del tessuto culturale della città.

Dal capitolo  “La città della prossimità”

Favorire usi temporanei degli spazi dismessi per attività culturali, sociali e ricreative, attraverso snellimento delle procedure e strumenti progettuali e amministrativi, partenariati pubblico-privati e patti di collaborazione con i cittadini

Dal capitolo “La città delle opportunità, delle donne, dei giovani, delle bambine e dei bambini”

Dobbiamo consegnare alle giovani generazioni una città viva e stimolante, con spazi pubblici adeguati per ritrovarsi e sviluppare la propria dimensione di energia e di socializzazione, dando piena realizzazione alle loro passioni, artistiche o sportive, anche in vista dell’appuntamento con le Universiadi 2025. Dobbiamo risvegliare la notte, riaprendo i locali e investendo su festival, eventi e musica dal vivo tutto l’anno: la cosiddetta nightlife va integrata con il tessuto della città, diventando un’occasione di produzione di una cultura diffusa, parallela e integrata alle politiche culturali cittadine nel pieno rispetto dei bisogni di riposo di tutte e tutti i cittadini. In questo quadro la pianificazione urbana, l’uso temporaneo delle aree in attesa di trasformazione e la co-progettazione dell’offerta culturale con le realtà torinesi possono rappresentare orizzonti e piani di lavoro promettenti ed efficaci.

Dal Capitolo “LA CITTÀ INTERNAZIONALE E INTERCONNESSA”

Similmente ad altri programmi elettorali (vedi Napoli e Milano), i temi culturali e quelli turistici vengono trattati all’interno della stessa sezione. Il capitolo dedicato alle politiche culturali si apre con la promessa di un incremento di risorse e di investimenti pubblici per alcuni grandi progetti come la candidatura a Torino Capitale Europea della Cultura 2033 e la riqualificazione della Cavallerizza Reale e del complesso fieristico Torino Esposizioni per passare poi a proposte di indirizzo più generale:

Fondamentale è la programmazione culturale diffusa, anche attraverso un piano per l’utilizzo temporaneo a fini culturali di spazi dismessi in attesa di trasformazione e la creazione dello “Sportello Unico per gli Eventi” dove si possano avviare tutte insieme le pratiche necessarie (autorizzazioni, concessioni ecc.).
(…)  Occorre lavorare per una modalità di finanziamento pubblico delle attività culturali basata su meccanismi di co-progettazione con le realtà del territorio. Torino dovrà attuare politiche per promuovere l’accesso agli spazi, avviare politiche di filiera e di co-creazione del valore, sperimentare ibridazioni tra arte, tecnologie, welfare e inclusione sociale. In questa direzione è necessario prevedere strumenti per la connessione tra i soggetti culturali pubblici e privati del territorio: per la creazione di nuovi spazi in città, con un sistema di sponsorizzazione legato al mondo delle imprese e l’implementazione della circuitazione territoriale. Una visione policentrica della creatività contemporanea deve coinvolgere i giovani e tutta la popolazione, in un’ottica di welfare e di cura, con la co-progettazione con gli abitanti, come nel caso delle esperienze avviate con l’arte pubblica, che vanno rafforzate. Il settore culturale coinvolge persone, comunità artistiche, lavoratori e lavoratrici. Diventa prioritario costruire un clima fecondo alla produzione di nuovi contenuti, che siano capaci di leggere la contemporaneità alla luce della conoscenza del patrimonio cittadino, delle potenzialità degli spazi ancora in disuso e della centralità degli artisti come professionisti e attori sociali. Si può aumentare la capacità ricettiva grazie a una migliore distribuzione dei flussi e all’impiego di strumenti digitali per la promozione delle collezioni sulla scena nazionale e internazionale. Un particolare impulso potrà essere dato dalla creazione di una Music Commission con lo scopo di raccordare le politiche cittadine del settore.

Le proposte del sindaco

Al termine della sezione dedicata alle politiche culturali, nel programma elettorale del sindaco Lo Russo sono elencate le proposte da attuare nel corso del mandato, in particolare:

  • Superare la logica dei bandi competitivi per sviluppare progettualità di filiera in ambito culturale e artistico, favorendo la collaborazione tra grandi istituzioni e piccole realtà diffuse sul territorio
  • Aprire gli spazi museali alla produzione contemporanea di artisti invitati tramite programmi di residenza, anche in funzione del recupero di luoghi storici o post-industriali come luogo di sperimentazione e contaminazione tra le arti
  • Investire sul rilancio dei teatri perché consolidino il loro ruolo nel panorama nazionale e internazionale
  • Creare programmi di promozione, circolazione e sostegno agli artisti per favorire mobilità e apertura internazionale
  • Istituire una Music Commission
  • Ridefinire il ruolo delle biblioteche civiche come spazi pubblici in grado di svolgere funzioni culturali di prossimità, creare occasioni di collaborazione con le biblioteche scolastiche e accademiche
  • Promuovere, in maniera trasversale a tutta la filiera della lettura politiche di sostegno a un uso virtuoso del digitale, nell’ottica di agevolare i servizi, affinare la catalogazione (la rete delle reti delle biblioteche a livello nazionale), facilitare l’accesso ai patrimoni bibliotecari e archivistici; promuovere iniziative di lettura a livello locale e disseminazione dei grandi eventi a livello nazionale e internazionale
  • Sfruttare le risorse del PNRR, della nuova programmazione europea e del piano complementare per realizzare alcuni grandi progetti, tra cui la trasformazione del Valentino e dell’area di Torino Esposizioni, oltre a interventi di rigenerazione urbana degli spazi dismessi da condurre in partenariato con gli attori locali
  • Avviare una seria azione a supporto delle sale cinematografiche, dei teatri e dei club, a seguito della crisi pandemica, attraverso il confronto con gli esercenti e la possibilità di trasformarle in sale di comunità e presidi culturali dei territori (con attività didattiche con le scuole, le associazioni, le realtà e gli abitanti della zona)

Il toto-assessore alla Cultura

Alessandro Bollo è direttore della Fondazione Polo del ‘900 di Torino, dopo essere stato per circa vent’anni co-fondatore e responsabile Ricerca e Consulenza della Fondazione Fitzcarraldo. E’ co-autore del Global Handbook For Measuring Cultural Participation dell’UNESCO.

Nicola Lagoia è scrittore (Premio Strega 2015), conduttore radiofonico e dal 2017 direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino.

Paolo Verri, direttore editoriale per varie case editrici e poi direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino dal 1993 al 1997, dal 1998 si occupa di città e sviluppo urbano: dal 2000 al 2006 con il il Piano strategico della città di Torino e come Direttore della Fondazione Atrium con l’incarico di promuovere e comunicare le trasformazioni della città di Torino e le XX Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Nel 2007 è direttore del Comitato Italia 150 e dal 2013 al 2015 ha diretto il palinsesto eventi e i contenuti espositivi del Padiglione Italia dell’Expo Milano 2015. Dal 2011 al 2014 ha diretto con successo la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019 e come Direttore Generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019 ne ha curato gli eventi.

Paola Zini è la presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e direttrice di Ied Italia. E’ stata fondatrice di Operae (la fiera del design indipendente) e nel 2010 ha creato Bold, una società che lavora nei campi del design e della creatività.




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