La danza ripopola i teatri off con la quinta edizione di ConFormazioni
A Palermo dal 25 al 30 maggio 2021
Con la quinta edizione del festival ConFormazioni a Palermo si dà l’avvio al ripopolamento dei teatri off, dal 25 al 30 maggio, alcuni degli spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa saranno coinvolti nella manifestazione. Si riconferma la presenza di Alessandro Pontremoli e saranno presenti Enzo Cosimi, la Compagnia Zappalà, Davide Valrosso e Giovanna Velardi, tra gli altri. Ne abbiamo parlato con il direttore artistico, il coreografo e danzatore Giuseppe Muscarello.
Nonostante la pandemia, è con coraggio e determinazione che quest’anno andrà in scena la quinta edizione del festival ConFormazioni, come nasce l’idea della manifestazione e perché questo nome? E cosa ci sarà di nuovo?
Ingegno, trasformismo, equilibrismo, queste le qualità, neanche troppo metaforiche, richieste per riuscire a programmare il nostro festival in questo tempo indefinito e di incertezze. Ci siamo adattati con la voglia di essere pronti per la quinta edizione del Festival ConFormazioni. Dopo aver subito copiosi cambiamenti, abbiamo deciso di programmare per fine maggio, immediatamente dopo la riapertura dei teatri, consapevoli comunque di dover soprintendere a una delle fasi più difficili e dolorose della nostra esistenza. Per questo motivo avremo un atteggiamento prudente nella gestione del pubblico garantendogli serenità all’interno degli spazi e luoghi del festival nel rispetto delle normative sanitarie vigenti.
Nostro malgrado abbiamo dovuto cancellare del tutto la presenza delle compagnie estere che speriamo di recuperare nella prossima edizione. Ci siamo innanzitutto preoccupati di riprogrammare le compagnie previste e poi cancellate nel 2020 che comporranno gran parte del programma insieme ai grandi nomi del panorama nazionale ed internazionale. Il primo è Enzo Cosimi, che oltre a dirigere uno dei due workshop previsti all’interno del festival, incontreremo anche per la presentazione del suo libro, a cura di Maria Paola Zedda dal titolo: Enzo Cosimi. Una conversazione quasi angelica – 10 oggetti per uso domestico.
Ritorna la Compagnia Zappalà Danza con lo spettacolo Giulietta e Romeo, Compagnia che vanta un repertorio ampio e articolato che negli ultimi dieci anni ha tracciato un vasto percorso progettuale. Ci fa molto piacere avere tra gli ospiti la coreografa palermitana Giovanna Velardi che, con il suo nuovo lavoro I Broke The Ice and I Saw The Eclipse, ci racconta dei mutevoli cambi di stato nella relazione tra un uomo e una donna.
Completano il programma le giovani compagnie presenti al festival che sono accumunate da un linguaggio contemporaneo e innovativo: Collettivo Muxarte con due rappresentazioni: Giulio (performance multimediale) e Nuvole con Jessica De Masi. Francesca Sproccati che, dopo un periodo di residenza a Palermo, ci presenta il suo Out of Me, Inside You. Chiuderanno il festival Davide Valrosso con Who is Joseph, Dna con Egosistema e il lavoro dei Melluso/Celestina dal titolo Diario dell’Apocalisse – dissolvenza incrociata di pieni e di vuoti. Una scelta inedita per ConFormazioni è ospitare quest’anno il workshop a cura del Professore Alessandro Pontremoli, che, attraverso la danza storica, verifica la portata conoscitiva del metodo del re-enactment contemporaneo.
Il nome ConFormazioni nasce dalla natura versatile e dalle varie forme che ogni anno il festival assume; abitando luoghi e tematiche diverse. La gestione curatoriale tiene conto di un territorio ricco di Culture; che ha la sua massima espressione identitaria nel proprio centro storico, i cui monumenti polarizzano tutte le attenzioni facendo da filtro ai paesaggi più diversi nelle sue varie contraddizioni.
In cosa sarà diversa dalle altre questa edizione a causa delle restrizioni pandemiche?
Quest’anno ci sarà molta più attenzione alle giovani compagnie e alle sperimentazioni. Nell’ultimo anno e mezzo gli artisti hanno dato spazio alla creatività usando anche il digitale che in questa edizione è presente più che mai. Faremo tutto dentro ai Cantieri Culturali alla Zisa per avere un controllo maggiore nella gestione di tutte le misure anti-covid. Diciamo che anche quest’anno faremo una edizione leggermente ridotta in termini di numero di compagnie e luoghi. Di sicuro non perdiamo l’attenzione al nostro pubblico che di anno in anno e sempre cresciuto. Nonostante la restrizione al 50% di ingressi faremo gli spettacoli nella sala tre navate garantendo almeno 100 posti. Laddove gli spazi sono più ristretti abbiamo aumentato le repliche.
Non solo direttore artistico ma anche coreografo e danzatore ti esibirai con un’opera, di che si tratta?
Farò due performance in realtà. Giulio andrà in scena sabato 29 allo Spazio Franco con tre repliche, in scena il regista e attore Giuseppe Provinzano con il quale ho lavorato a un’opera creata proprio per il festival di quest’anno. La pièce è un connubio tra letteratura, movimento e arte visiva dove la narrazione scorre per successioni cronologica di avvenimenti e vicende ambientate dentro casa; la voce narrante è di Chiara Muscato. L’altra performance, Pupi siamo, che si replicherà anch’essa tre volte il 30 maggio sempre allo Spazio Franco, è legata alla mia attuale ricerca sul pupo siciliano. Un corpo che segue una partitura coreografica frammentata che si espande formando linee di confine disarticolate e policentriche; che rimandano ad antichi retaggi popolari. Un’indagine sul gesto del pupo ma anche una domanda sul suo contenuto emotivo. Il tentativo di rendere accessibile antropologicamente il binomio uomo/pupo.
Tag: BabelCrew (4), ProvinzanoGiuseppe (4)