La Riforma strutturale del settore spettacolo del Coordinamento Spettacolo Lombardia
Dal Piccolo Teatro Occupato ai senatori Rampi e Catalfo fino al Parlamento
Il 30 aprile 2021 il Coordinamento Spettacolo Lombardia ha presentato la sua proposta di “Riforma strutturale del settore spettacolo”. E’ questo il titolo del documento di indirizzo per la riforma del lavoro e del welfare dei lavoratori dello spettacolo che il Coordinamento ha consegnato ai parlamentari presenti durante l’incontro, con la richiesta di considerarlo insieme alle proposte di legge depositate in Parlamento, per la stesura definitiva della riforma del lavoro nel settore dello spettacolo. Dopo essere stata sollecitata per anni, è divenuta oggetto di attenzione durante la pandemia, per le gravi conseguenze che lavoratori e imprese soffrono da oltre un anno a causa del prolungato divieto di tutte le attività culturali e di spettacolo.
Il documento è il frutto del confronto tra i lavoratori che il Coordinamento ha portato avanti durante l’occupazione del Piccolo Teatro di Milano, organizzando anche appuntamenti pubblici sulla piattaforma zoom. E’ un risultato positivo delle mobilitazioni e del dibattito pubblico che i lavoratori portano avanti dall’inizio della pandemia: supera l’approccio corporativo di altre iniziative, come la richiesta di istituire il “registro degli attori” (ripresa da ben due proposte di legge in Parlamento) e la frammentazione di iniziative che hanno dato vita a varie aggregazioni e sigle, ciascuna attenta esclusivamente alle proprie peculiarità. Come attesta il suo titolo, il documento intende affrontare l’occupazione e la tutela del lavoro del settore nel suo insieme (le diverse discipline dello spettacolo dal vivo, il cinema e l’audiovisivo, la formazione, la pubblicità, eccetera) e formula proposte per tutti i lavoratori; concentra la sua attenzione sugli artisti e i tecnici della produzione, ma non dimentica le maestranze impiegate dalle imprese. Si sottolinea la volontà inclusiva e si pone il lavoro al centro di una più generale riforma dello spettacolo e delle politiche per il suo sviluppo. Il documento comprende infatti tre titoli: il primo e principale è dedicato a “welfare lavoro fiscalità”, il secondo ai “finanziamenti pubblici” e il terzo alle “scuole di avviamento e formazione professionale”. Per i titoli II e III si precisa che sono soggetti a future integrazioni. Possiamo dunque augurarci che il cammino intrapreso prosegua valorizzando l’efficacia dell’azione unitaria dei lavoratori, che con il Coordinamento Spettacolo Lombardia si esprime direttamente, seppur in dialogo con le Organizzazioni Sindacali.
L’analisi e i contenuti del documento riguardano problemi e emergenze denunciati e dibattuti da tempo, certamente non conseguenti alla pandemia. Le Buone Pratiche del 2018 hanno affrontato il tema del lavoro in ambito culturale e nello spettacolo. I lavori sono documentati nel libro Attore … ma di lavoro cosa fai?. Ateatro si è impegnata con costanza su questo tema organizzando appuntamenti di confronto e approfondimento e pubblicando documenti sul sito. L’ultimo di questi è stato consegnato alla VII Commissione del Senato durante l’audizione del 23 giugno 2020.
Se ogni singola proposta della “Riforma strutturale del settore spettacolo” può essere più o meno condivisa e oggetto di parziale revisione, è più utile rintracciare la convergenza su molti temi (per esempio: l’intervento legislativo per porre fine all’utilizzo irregolare del lavoro autonomo, il reddito di discontinuità, la revisione dei requisiti per la pensione e altri ancora potremmo menzionare) con il documento dell’indagine conoscitiva delle Commissioni Parlamentari VII e XI riunite (che pubblichiamo insieme al documento dei lavoratori) e i disegni di legge depositati in Parlamento.
I numerosi parlamentari intervenuti all’incontro del 30 aprile hanno espresso attenzione e solidarietà. Roberto Rampi e Nunzia Catalfo hanno assicurato che il documento sarà compreso tra i testi di riferimento per il lavoro parlamentare di redazione della riforma. Si può dunque sperare in una risposta concreta e in tempi ragionevoli all’emergenza lavoro e welfare che il settore dello spettacolo soffre, inascoltato, da molto tempo. Una buona riforma del lavoro nello spettacolo deve essere redatta in piena armonia con la legislazione di regolamentazione e protezione del lavoro precario in tutte le sue forme e in tutti i settori produttivi. Un’emergenza anche questa che attende da tempo una riforma capace di assicurare tutele e diritti uguali per tutti i lavoratori.
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