Under28 | Il teatro va in smart working
I muri parlano, il progetto audio di Palinodie
Può un podcast “casalingo” mettere in campo pensieri, evocare emozioni e trasportare altrove, magari, a teatro?
Tra il marzo e il maggio 2020, la compagnia teatrale Palinodie di Aosta ha prodotto I muri parlano, un ciclo di monologhi al tempo dell’isolamento. Durante una fase delicata e complessa come quella del primo lockdown dovuto al Covid-19, Palinodie ha deciso di puntare su un lavoro di voce e parola. Stefania Tagliaferri e Verdiana Vono hanno ideato e scritto vari monologhi, pubblicati come podcast, per un totale di sette episodi. I monologhi sono recitati dalle attrici del gruppo nelle vesti delle protagoniste degli spettacoli di Palinodie. Narcisa, Grace, Brigitte e le altre si raccontano da un salotto, da un bagno, gli spazi in cui le vediamo nelle drammaturgie di cui sono protagoniste. I Muri Parlano è l’occasione per incontrarle di nuovo in un momento dell’esistenza in cui rischiano di essere sull’orlo di una solitudine ineluttabile, ma in cui cercano di dare senso al loro percorso di crescita personale e accettazione di sé.
I podcast sono stati caricati con cadenza settimanale su una pagina dedicata del sito di Palinodie, e sono inoltre reperibili sul canale youtube e sui social della compagnia. Tra gli argomenti trattati, le relazioni familiari, le paure e insicurezze individuali e la fioritura personale. Un episodio del podcast ha affrontato la tematica della violenza domestica, ed è stato realizzato con il partenariato del Centro Donne Contro la Violenza di Aosta.
Questo progetto è una risposta immediata all’arresto forzato delle attività nella primavera del 2020. In un periodo di stop dello spettacolo dal vivo, la compagnia valdostana, senza grandi sforzi organizzativi ed economici, ha voluto tenere in attività le attrici del gruppo, che dalle loro abitazioni hanno studiato, letto e registrato i monologhi-podcast. Allo stesso tempo Tagliaferri e Vono hanno continuato la ricerca drammaturgica, approfondendo lo studio dei loro personaggi. Questa è stata anche l’occasione per ragionare sulla condizione femminile nell’ambiente domestico, in un momento delicato come quello attuale.
Nella realizzazione di I muri parlano, Palinodie ha fatto una scelta apparentemente controcorrente in termini di fruizione digitale del teatro. Anziché produrre dei contenuti visivi, la compagnia ha deciso di usare come format il podcast, dichiarando che “il medium che più si avvicina al teatro, in assenza di esso, non è il video, ma il mondo radiofonico dove nell’assenza conclamata del corpo si percepisce invece tutto il suo peso, la sua necessità organica attraverso la voce che si fa rumore, suono e, infine, parola”.
L’esperimento di Palinodie non è un unicum; nei successivi mesi di lockdown diversi teatri e compagnie teatrali hanno adottato il format podcast/radio. Progetti come Radio India – Teatro India di Roma, Una stagione sul sofà – Teatro Stabile del Veneto, Sul Filo – Teatro in tempi di radio – Teatro Filodrammatici di Milano, hanno scelto l’audio per creare prodotti di qualità a costi contenuti, piuttosto che concentrare i propri sforzi nella realizzazione di video che difficilmente sono in grado di reggere la concorrenza delle produzioni della Rai o di Netflix.
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