Tre proposte ad alta velocità

BP2020 Il gioco del Riequilibrio

Pubblicato il 09/04/2020 / di / ateatro n. 172

Esiste una evidente correlazione tra il flusso ferroviario e la dislocazione dei Teatri Nazionali e dei TRIC sul nostro Territorio. Sorprende anzi la presenza di alcune strutture teatrali di rilievo in zone scarsamente servite dalla rete di Trenitalia e di Italotreno. Dalla mappa si evince con chiarezza come sia improbabile avere un Teatro Nazionale a Genova, Trieste, Catania, Bari o Palermo. E che un TRIC a Cagliari, in Umbria o all’Aquila costituisca una sfida alle leggi della correlazione statistica.
E’ evidente che per lo sviluppo dell’attività teatrale in un territorio è indispensabile la presenza di una struttura di una certa dimensione, solida e radicata, e dunque in grado di trainare il sistema teatrale locale.

La scelta dell’Emilia-Romagna di creare un “Teatro Nazionale Diffuso” ottimizzi la sinergia ferroviaria (magari ipotizzando un più stretto collegamento con Reggio Emilia-Mediopadana), così come è evidente la peduncolarità necessaria di un Teatro Nazionale che colleghi Firenze e Pontedera. Viene anche facile ipotizzare una sinergia tra Napoli, Salerno e Afragola, dove la struttura architettonica ideata da Zaha Hadid ha una chiara vocazione teatrale che aspetta solo di essere valorizzata.
A partire da questa analisi, è possibile ipotizzare tre linee di intervento, a seconda del budget a disposizione, da attivare nelle località desiderose di ospitare un Teatro Nazionale o un TRIC.

3 milioni di euro
Nelle località non ancora sede di Teatro Nazionale o TRIC, edificazione di una stazione ferroviaria
con annesso teatro, nel quale replicare a oltranza lo spettacolo Ci scusiamo per il disagio con la Compagnia Gli Omini. La manifestazione avrà termine quando la stazione verrà finalmente raggiunta da un numero adeguato di treni e la frase “Ci scusiamo per il disagio” verrà finalmente ripetuta a oltranza dagli altoparlanti per annunciare effettivi disservizi e non per fungere da tormentone a uno spettacolo di teatro documentario.

100 mila euro
Un festival itinerante che colleghi la più vicina stazione dell’Alta Velocità alla località interessata, sul modello dello Sponz Festival, con spettacoli, lettura, concerti e dibattiti ogni sera in una località diversa. Il festival avrà ovviamente durata diversa a seconda della distanza da coprire, rigorosamente a piedi. I trasferimenti verranno teatralizzati dalla D.O.M., recenti vincitori del Premio Rete Critica 2019, con il nuovo format “Un festival che cammina”.

10 mila euro
Concerto in piazza a cura di cantanti neomelodici e/o trapper, con trenino finale che coinvolge nella danza tutto il pubblico, guidato dal ,locale assessore alla cultura. Da attivare nel corso della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale o regionale.

Oliviero Ponte di Pino




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