Ciao Silvia!
Un ricordo di SIlvia Accardi, amica del nuovo teatro milanese
Nei giorni scorsi Milano ha perso una grande donna, Silvia Accardi, anima del quartiere della Kasbah, orgogliosa cittadina della Darsena, abitava di fronte al Teatro i di cui era assidua frequentatrice. Silvia era una ottima traduttrice e interprete, una francesista. Aveva vissuto e conosciuto in prima persona la Milano degli anni Settanta, amica Dario Fo e Franca Rame, aveva pubblicato anche una raccolta di poesie Coltrane ispirata dalla generazione beat americana. Ha vissuto a Parigi e a Venezia ma la sua casa è sempre stata su Navigli. A animare la processione laica per la Rosetta prostituta uccisa dalla polizia, a seguire i concerti di Camilla Barbarito e le serate de La Gaudenzia al Circolo ARCI Cicco Simonetta.
Si era molto appassionata ultimamente al teatro contemporaneo, era in scena con i portoghesi Atlas ad Olinda-Teatro La Cucina, seguiva drammaturghi emergenti, amava moltissimo tradurre il nuovo teatro. La ricorderemo così. Accanita lettrice, curiosa, leggera, effervescente, eclettica. Una donna libera, autentica sempre pronta a parlare d’amore e d’altre avventure.
E chissà se in una serata fresca d’autunno o in una mattina d’estate, Silvia tornerà in giro per i suoi amati locali del quartiere a raccontare storie, a bere un bianco a condividere una sigaretta, noi tutti la immaginiamo sempre così.