#BP2015. Riusciremo a portare al cinema la poesia di Elio Pagliarani?
La ragazza Carla diventa un film con Carla Chiarelli e Elio per la regia di Alberto Saibene
Trasporre al cinema La ragazza Carla riprende l’idea originale di Elio Pagliarani che, giunto ragazzetto nella Milano del dopoguerra, aveva in mente di scrivere un soggetto per De Sica e Zavattini. Dopo dieci anni di aggiustamenti ne venne fuori un capolavoro della poesia italiana del Novecento. A portarlo sullo schermo ci proviamo ora con un gruppo di amici che hanno ammirato in questi anni Carla Chiarelli portare La ragazza in giro per l’Italia. Ma il poemetto, per quanto meravigliosamente recitato, ha una serie di difficoltà non da poco: la struttura che mescola narrazione – la storia di una adolescente che si affaccia alla vita – a riflessioni, flashbacks, inserti linguistici, con tonalità che oscillano dal neorealismo all’espressionismo.
Impensabile portarlo tel quel sullo schermo. Attorno al poema, interpretato da Carla Chiarelli, abbiamo pensato quindi di inserire una serie di ragazze Carle nella Milano di oggi, in situazioni che per analogia richiamano Pagliarani, che la camera di Luca Bigazzi spia nella loro vita quotidiana, di inserire un personaggio, interpretato con levità surreale da Elio di EEST, di psico qualcosa che risponde alla domande delle ragazze Carle di oggi, di non identificare la Ragazza Carla con un personaggio ma di farla rappresentare dai disegni di Gabriella Giandelli e altro ancora. A Milano si dice un bel rebelot.
Ora che siamo in mezzo al montaggio, insieme a Gianfilippo Pedote (il produttore) e a Carlotta Cristiani (la montatrice), ci rendiamo conto della difficoltà di rispettare un grande testo ma di renderlo al tempo stesso fruibile e universale. Ce la faremo?
Tag: cinema e teatro (44)
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