#IETMBergamo: tappa II // Napoli Teatro Festival
Report di Silvia Bovio e Cristina Carlini
21 giugno, IETM @NapoliTeatroFestival
Dopo cinque ore di treno, Napoli ci accoglie con caffè freddo, babà, sole e venticello per la seconda tappa del tour #IETMBergamo. E’ ancora il caffè di un teatro a ospitarci, stavolta quello letterario del Mercadante, col suo arredamento in cartone e una bella tavolata unica ad aspettarci: si parte!
Niente di più chiaro del video promo (che potete vedere QUI) e una breve introduzione di Cristina in inglese e Silvia in italiano, visto che abbiamo tra noi un ospite internazionale e vorremmo cogliere l’occasione di sapere anche il suo punto di vista sul panorama italiano.
Raccolta l’eredità di Torino della scorsa settimana, oggi chiediamo ai presenti di rispondere ad alcune domande: quale rapporto s’instaura quando si produce oppure si ospita una compagnia straniera? cosa si aspettano i nostri artisti e operatori dal sistema internazionale? quali possono essere gli obiettivi da raggiungere o le sfide da raccogliere per lavorare con l’estero?
Il Direttore del Napoli Teatro Festival Luca De Fusco esordisce con quella che secondo lui è una parola chiave: meticciato! Le produzioni che avvengono con artisti di differenti Paesi, sia che avvengano in Italia che all’estero, finiscono per dare necessariamente vita a un prodotto che non possono e non devono essere la semplice somma delle storie e delle culture che li compogono: l’obiettivo è sempre una creazione nuova, che riesca a rimettere in gioco le singole tradizioni ed esperienze.
Un linguaggio artistico unico, sempre diverso, che ci sembra riesca bene anche a descrivere quello che potrebbe essere la cittadinanza europea sovranazionale e la contaminazione fra le realtà dei diversi Paesi.
Le esperienze degli attori e registi presenti appoggiano tutte questa idea: si tratta di adattare il proprio lavoro a tutti i livelli, dalla lingua alle scene, dal metodo di lavoro all’interpretazione, giocando con gli stereotipi delle singole culture e mettendosi continuamente in gioco grazie all’altro.
La realtà di Tom Till dalla Svizzera poi è davvero esemplificativa della relazione fra una realtà territoriale peculiare, come quella della Svizzera e dell’Italia, e il sistema internazionale.
La Svizzera è una nazione extraeuropea, con tutti i limiti amministrativi e burocratici che ciò comporta, ed allo stesso tempo si trova al centro del continente, ospitando tre comunità differenti sia per lingua che per tradizione. Il teatro svizzero si confronta sempre col proprio territorio e col proprio pubblico come punto di partenza necessario, ma contemporaneamente non ha ragione di esistere senza entrare in relazione con la molteplicità culturale che lo circonda e caratterizza.
Un continuo passaggio fra il proprio vissuto locale e un pubblico più vasto, che secondo Tom è anche ormai impossibile dimenticare, in questa nostra realtà virtuale e globalizzata.
Parlare di pubblico accende gli animi, soprattutto in una realtà come quella napoletana, che accentra l’attività sul capoluogo chiedendosi quale può o deve essere il proprio ruolo nei confronti del resto del territorio.
La mobilità del pubblico dalla provincia ai teatri più grandi è possibile? I nostri teatri stabili devono cercare di spostare la loro attività sui territori per intercettare gli spettatori, oppure aumentare la convergenza sugli spazi esistenti nelle aree metropolitane, studiando percorsi ad hoc? L’attività delle residenze teatrali, di cui molto si parla in altre regioni ma non ancora in Campania, come ha modificato questo aspetto?
Tante domande che il sistema italiano si pone e che rimangono per un attimo in sospeso durante questa discussione, ma che non verranno dimenticate in sede di costruzione dei temi del Meeting…
Se infatti l’attenzione di tutti, come confermato anche da Tom, è sempre rivolta al proprio territorio, i presenti concordano che l’internazionale sia un fronte vastissimo che non può essere interessante “fine a se stesso”, ma solo laddove si è in grado di creare connessioni con realtà simili alla propria: da questo punto di vista il Meeting IETM potrà essere un’ottima occasione di incontro fra simili, ma anche facilitatore di connessioni nuove ed inaspettate!
E’ di nuovo Luca De Fusco a riportare l’attenzione su un aspetto pratico della dinamica con l’estero: siamo ancora impreparati dal punto di vista linguistico. Come per l’attore di cinema é necessario parlare inglese se vuole rivolgersi ad un mercato fuori dall’Italia, per l’attore di teatro dovrebbe essere necessario saper parlare lingue di Paesi affini (impossibile non pensare a un’asse Italia-Spagna-Francia) con l’obiettivo di creare compagnie bilingue in grado di circuitare senza problemi nelle differenti nazioni, ammortizzando i costi e moltiplicando le occasioni di scambio.
Il nostro tempo giunge al termine con un’ultima riflessione. Gli artisti sono portatori di tradizioni e temi a volte non troppo dissimili nel contenuto, ma molto distanti nel modo in cui vengono percepiti nelle culture di riferimento. Possiamo affrontarli e restituire al pubblico contemporaneamente uguaglianza e diversità? Il “meticciato” del linguaggio può diventare anche un meticciato di contenuti, in grado di parlare ad un pubblico più vasto e instaurare una nuova cultura comune?
Ai posteri delle prossime tappe l’ardua sentenza…
Silvia Bovio e Cristina Carlini
Hanno partecipato a questa tappa:
Luca De Fusco – Napoli Teatro Festival – http://www.napoliteatrofestival.it/
Chiara Di Donato – Napoli Teatro Festival – http://www.napoliteatrofestival.it/
Alessia Siniscalchi – Kulturscio’k – http://kultursciok.blogspot.it/
Fabio Cocifoglia – Nuvole Coop – http://www.lenuvole.com/
Aldo Grompone
Gigi De Luca – Compagnia Teatrale Del Art – http://www.gigideluca.com/
Wolfgang Achtner – F/L
Rosario Squillace – Galleria Toledo – http://www.galleriatoledo.org/
Laura Angiulli – Galleria Toledo – http://www.galleriatoledo.org/
Tom Till – Schauspielhaus Zürich – http://www.schauspielhaus.ch/home
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