#BP2013 @ValoreCultura Tener conto delle differenze

I parametri e il territorio

Pubblicato il 30/10/2013 / di / ateatro n. #BP2013_ValoreCultura , 145

Gentile Ministro Bray,
non riusciamo a spostaci da Cagliari ed essere presenti di persona, ma vogliamo cogliere l’opportunità dell’incontro per sottoporle un paio di considerazioni e una proposta.

Le considerazioni:
Nelle ultime stagioni il quadro generale in cui tutti ci troviamo a operare è progressivamente peggiorato, inutile sottolinearne i diversi aspetti (politiche, risorse, mercato), solo il pubblico può crescere, e non è poco.
Come molti, come Teatro Stabile della Sardegna abbiamo scelto di lavorare a una crescente stanzialità, cercando di costruire un teatro sempre più “abitato” e lavorando sul tessuto della città e dell’area metropolitana. La stanzialità – in una città di dimensioni medie o medio piccole però – ha dei limiti economici e nella risposta stessa del pubblico: l’allungamento delle teniture va controllato, come il rischio dell’iperproduttività. Non è possibile, non è pensabile e non è giusto abbandonare anche la dimensione itinerante. La Sardegna però è un’isola, e la situazione è anche più grave: organizzare tournée strutturate è diventata un’impresa sempre più ardua e spostarsi per tournée brevissime è insostenibile. Problemi analoghi si pongono per le ospitalità.

La proposta.
Riteniamo che – per essere equi – le indicazioni quantitative relative a tutte le organizzazioni sovvenzionate, e nel nostro specifico ai teatri stabili (giornate recitative, indicazione di 20 rappresentazioni per il 50% delle produzioni e di 6 elementi a produzione in particolare), non dovrebbero forzare oltre il limite della sostenibilità le scelte dei teatri e (pur condividendo la necessità di individuare dimensioni imprenditoriali che corrispondano alle diverse tipologie, ma anche alle fasce di contributi, e che a nostro parere devono privilegiare la tutela e la continuità del lavoro), chiediamo che tengano conto delle differenze: la dimensione delle città o del bacino di utenza, o anche – come nel nostro caso – gli handicap dell’insularità e i relativi costi.
Questo in estrema sintesi, come ci richiedono dall’associazione Ateatro, con la massima disponibilità ad approfondire e documentare.

Maria_Grazia_Sughi

2013-10-22T00:00:00




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