#BP2013 @ValoreCultura Come equilibrare qualità e quantità

Una diversa metodologia per assegnare i contributi

Pubblicato il 30/10/2013 / di / ateatro n. 145

Egregio sig. Ministro Bray,
nel ringraziarla per l’occasione offertaci di formularle proposte e domande, vorrei partire dalla considerazione che reputo spiacevolmente rinunciatario, da parte del Parlamento, aver modificato il decreto legge dell’8 agosto u.s. all’art. 9 dove il decreto originale intendeva assegnare i contributi alle imprese afferenti al FUS sulla base delle attività consuntivate.
E’ pur vero che nella forma introdotta dal suddetto decreto vi era un rischio per le imprese che avrebbero dovuto aspettare un intero anno prima di poter accedere alle nuove modalità di contribuzione.
Per tanto proverei a formulare un’idea di possibile proposta da introdurre nei decreti attuativi che preveda l’aggancio del contributo alle attività consuntivate. Si parta dal presupposto di creare due distinte quantificazioni del contributo totale, svincolate una dall’altra, collegate la prima alla quantità la seconda alla qualità.
Sarebbe, in questo modo, possibile creare l’importo totale assegnando una parte di contributo riferita alla “quantità” dei dati dell’anno in corso, e l’altra riferita alla “qualità” dei dati dell’anno precedente.
Si prenda ad esempio l’assegnazione del contributo 2014: Alla fine di gennaio (ponendo questo come termine di presentazione della domanda) verrà fatta la domanda con il progetto e il prospetto dei dati quantitativi che saranno effettuati nell’anno in corso (2014).
Legata a quei dati quantitativi, verrà stabilita una cifra.(“Quantificazione sulla base della quantità”). A partire dai dati “qualitativi” del consuntivo dell’anno precedente (2013), si procederà a quantificare la cifra da assegnare sulla base della “qualità”.
Alla fine dell’anno 2014 verrà fatto il consuntivo sul quale verrà quantificata l’assegnazione della parte afferente alla qualità delle attività svolte nel 2014 che verrà assegnata quale parte del contributo totale dell’anno 2015.
Questo sistema permetterebbe, inoltre, di penalizzare sull’assegnazione successiva chi avesse dichiarato un’attività che non venisse effettivamente svolta a consuntivo.
Vorrei anche, per maggior chiarezza, spiegare cosi sia da intendersi per “qualità”, non avendo ovviamente alcuna intenzione di considerare per qualità la sfera dell’estetica del fare teatrale.
Credo si possa parlare di qualità della quantità. Se, ad esempio, si considerassero una quantità gli oneri sociali (200.000 euro di oneri sociali versati), potrebbe essere un indice qualitativo la percentuale di oneri sociali riferiti alla dimensione dell’impresa che versasse quegli oneri.
200.000 euro di oneri sociali versati da un’impresa che ha un bilancio di 1.000.000 di euro è cosa ben diversa di una che avesse un giro d’affari di 2.000.000 di euro.
Resto disponibile ad approfondire questa metodologia che ritengo possa riconoscere, valorizzandole, tutte quelle imprese che con serietà e dedizione fanno il proprio lavoro con correttezza e professionalità.

Francesco_D_Agostino

2013-10-22T00:00:00




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