Una nuova critica per un nuovo teatro?

Il workshop di critica e il quotidiano teatrale "Tempesta" alla Biennale Teatro

Pubblicato il 19/09/2013 / di / ateatro n. 144

Esiste una “nuova critica” perché esiste un “nuovo teatro”. A Venezia nel celeberrimo e prestigioso mondo della Biennale si coltivano luoghi della ricerca teatrale in un inedito progetto chiamato “Biennale College – Teatro”, con la direzione artistica di  Alex Rigola.  Diciassette percorsi formativi accolgono giovani attori e registi per intraprendere un’esperienza unica con i grandi nomi della drammaturgia contemporanea, con i quali diversamente non sarebbe possibile collaborare, anche per motivazioni strettamente legate a vincoli geografici. Una quindicina di allievi per ogni laboratorio e la possibilità di partecipare a uno dei cinque allestimenti su personaggi tratti da Shakespeare e rivisitati da grandi registi di fama mondiale: un allestimento del Leone d’Oro Romeo Castellucci su sacro e filosofia; una toccante e profondissima Lucrezia diretta da Angèlica Liddell, Leone d’Argento 2013; una performance di danza urbana dedicata a Picasso con La Veronal; tre workshop di drammaturgia e molto altro ancora.
In questo festoso bailamme d’artisti c’è spazio anche per un workshop di critica, perché anche artigiani dell’inchiostro contribuiscano alla realizzazione di questo festival. Dieci numeri della “Tempesta”, quotidiano della Biennale Teatro sono redatti dai 7 giovani critici, selezionati da Andrea Porcheddu, ideatore e coordinatore del progetto e da Roberta Ferraresi, responsabile di redazione. Dal 2 al 12 agosto 2013 la laguna si fregia del militante foglio costituito da due foltissime pagine, distribuito dagli stessi autori in ogni anfratto, dai palcoscenici del Goldoni ai palchetti del teatro La Fenice, dalle calle ai ponticelli e ancora, incontro al pubblico allíuscita dei teatri ricavati nel suggestivo Arsenale veneziano.
Nell’indecisione corale che si esplica in uno spritz (Aperol o Campari?) la giovanissima attrice e illustratrice Mariagiulia Colace síintrufola tra i fogli e tesse trame di visioni con le sue illustrazioni, accompagnate da vincenti didascalie. Luce e inedite angolature vengono fuori dall’instancabile fotografa Futura Tittaferrante, da paesaggi, personaggi e oggetti ritratti, con raffinato scatto.
Ognuno dei sette giovani critici ha rappresentato il suo modo di raccontare il teatro e la performance oggi, rappresentando il blog o la rivista su cui agisce, anche da corrispondente da Venezia: Vincenza Di Vita (chi adesso qui racconta, con umile urgenza) per Ateatro; Camilla Lietti per Stratagemmi; Sergio Lo Gatto e Marianna Masselli per Teatro e Critica; Martina Melandri per KLP; Rossella Menna per Rumorscena; Diego Pizzorno per Aringa Critica.
Ciò che caratterizza questi critici come chi si è occupato di foto o di disegni è la comunanza di intenti e la volont‡ di viaggiare su un binario che attraversi “una critica politica”, come suggerisce la Menna nell”editoriale apparso sul numero 9 della “Tempesta”.
La dipendenza creata da una comunità che condivide parole, che usa le parole per affrontare il peso del proprio pensiero e del proprio giudizio diviene un terreno oltremondano, quasi fiabesco, incredibilmente attuale tuttavia e presente, ora più che mai. Lo sforzo necessario per racimolare vita e un’oggettività linguistica, è però attento a lasciare trasparire uno stile distintivo. Questi “tempestini” hanno la pretesa di intraprendere un allenamento dialettico in continua costruzione e crescita, che non puÚ esimersi dal confronto e che intende con ogni forza allontanare il cieco scontro e nutrirsi di solidale ascolto, integrando le diversità perché divengano ricchezza, manifesto per “restituire la differenza”.




Tag: critica teatrale (85)

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