BP2011 MATERIALI Diagonale artistica

Una buona pratica per i dieci anni di PAV

Pubblicato il 22/02/2011 / di / ateatro n. #BP2011 , 132

Il 2010 ha rappresentato per PAV un importante traguardo, quello del primo decennio di attività.
E’ naturale in un occasione come questa che il gruppo di lavoro senta l’esigenza di analizzare il percorso compiuto attraverso i progetti realizzati. Non si tratta di un semplice bilancio come lo si potrebbe intendere in termini aziendali/finanziari (aspetto che non è assolutamente sottovalutato ma riguarda un altro piano di confronto) quanto piuttosto di un’ analisi del lavoro svolto, delle competenze acquisite, degli obiettivi raggiunti. Abbiamo cercato di mettere a fuoco e cogliere quello che in corso d’opera non è sempre possibile, ovvero la corrispondenza tra obiettivi e risultati, tra priorità e motivazioni, tra scelte ed esigenze.
Già la semplice “lista” delle iniziative e progetti che abbiamo curato, degli artisti con cui abbiamo collaborato rivela in maniera esplicita la complessa e articolata griglia di lavoro in cui si osserva la costante compresenza di progetti istituzionali, produzioni di consistente impegno economico , di rilevanza nazionale ed internazionale (come Face a Face, Santa Cristina_Luca Ronconi, Mario Martone, diverse manifestazioni per il Comune di Roma, Short Theatre) unitamente a un’attività sul territorio di monitoraggio e sostegno a realtà teatrali indipendenti, a progetti sperimentali in spazi non convenzionali, alla creazione di gruppi di lavoro e collettivi artistici (come residenze culturali e progetti di decentramento nel Lazio, Area06, partecipazione a Scenario come soci).
Queste “aree di azione” hanno tra loro dialogato e interagito in maniera naturale trovandosi eccezionalmente nello stesso luogo in incontri spesso reali e fisici avvenuti nella nostra sede.
Tale interazione si è rivelata una risorsa decisiva in molti progetti realizzati e in generale nell’intero percorso lavorativo, che si è andato strutturando seguendo le connessioni e gli sviluppi da questa generate.
Un’attività composita e multiforme ha permesso a PAV di sviluppare uno sguardo a 360 gradi sul teatro contemporaneo, un punto di osservazione privilegiato, che oggi rappresenta la base fondante su cui avviare nuove buone pratiche per il nostro secondo decennio e a sostegno di un auspicabile “risorgimento” del teatro italiano.
Stiamo avviando in particolare un processo di sistematizzazione di quell’area di azione che riguarda la produzione artistica, al fine di sviluppare un metodo che sia efficace nel dare sostegno alla creatività. L’obiettivo non riguarda la gestione e l’organizzazione di un gruppo, di un artista, ma consiste piuttosto nel lavoro finalizzato all’individuazione di obiettivi concreti e reputati possibili.
Il punto di partenza è costituito dall’analisi delle modalità di produzione artistica, dalla riflessione su specifiche peculiarità e dal conseguente sviluppo delle potenzialità che si evidenziano, sia dal punto di vista produttivo sia distributivo.
Sebbene la collaborazione con ogni singolo artista/gruppo/compagnia sviluppi modalità peculiari e individui specifici obiettivi, come accade complessivamente nel sistema di lavoro PAV, i percorsi si potranno incrociare favorendo maggiori sviluppi sui risultati attesi e senz’altro attivando un effetto moltiplicatore delle esperienze e delle potenzialità di ogni singola iniziativa.
L’impegno non si esaurisce poi nel singolo obiettivo da raggiungere ma verte a stabilire e mantenere una “rete” di rapporti con altri uffici di riferimento in Italia e all’estero, generando un costante confronto sulle pratiche e mirando alla possibilità di instaurare partenariati e creare eventuali progetti comuni. Utilizzando la conoscenza più approfondita del territorio di appartenenza dei diversi partner si rafforza inoltre una funzione di monitoraggio sulla produzione contemporanea, in particolare quella indipendente priva di organismi promozionali di riferimento.
A quest’area di azione, dedicata al sostegno , sviluppo e promozione della produzione, abbiamo voluto dare il nome di “diagonale artistica” – cogliendo la suggestione da una danzatrice che spiegava il significato dell’utilizzo della linea diagonale in una coreografia: nell’immagine evocativa del” taglio della diagonale” abbiamo intravisto nuove possibilità per il nostro lavoro.
“Diagonale artistica” è la nostra buona pratica per il 2011 e, vorremmo, per il futuro.

PAV

2011-12-02T00:00:00




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