Qualcosa di sinistra? 20 milioni di euro allo spettacolo

Il patto Stato-Regioni

Pubblicato il 28/01/2007 / di / ateatro n. 106

E’ stato firmato da Ministero BAC, Conferenza Regioni, UPI e ANCI il “patto” che orienta gli interventi promossi contestualmente da Stato, Regioni e Enti Locali, previsti e sostenuti con 20 milioni di Euro in finanziaria. Lo riportiamo di seguito, ricordando che questa scelta riequilibra in qualche misura l’integrazione del FUS (inferiore alle previsioni) e ha un doppio carattere “sperimentale”.
Da un lato si propone di verificare in concreto la collaborazione fra i livelli centrali e periferici della pubblica amministrazione, che dovrebbe orientare anche la prossima legge (a proposito, il sottosegretario Elena Montecchi ha reso noto che è pronta una bozza – di iniziativa governativa – e che il Ministero intende promuovere, nei prossimi mesi, un ampio giro di discussioni, consultazioni in tutta Italia prima di portata in Parlamento).
Dall’altro s tratta di individuare nuovi modelli progettuali e nuove forme e modalità di sostegno. L’art. 1 del patto prevede infatti la “programmazione concertata degli interventi, allo scopo di individuare congiuntamente gli obiettivi e le azioni prioritarie da realizzare in una logica di condivisione delle responsabilità e utilizzo ottimale delle risorse”. L’art. 2 delineando gli obiettivi, sembra individuare alcune priorità concrete: valorizzazioni delle identità territoriali, contemporaneità, nuovi linguaggi e nuovi talenti, l’importanza di creare reti, l’allargamento del pubblico e la perequazione generazionale e territoriale, la razionalizzazione degli interventi e monitoraggio.
Non possiamo che rallegrarci: in ateatro 92 (alla fine del 2005, dopo Mira), indicavamo alcune priorità, anche in funzione di un nuovo quadro legislativo, che presentano numerosi punti di contatto con questo provvedimento. Auspicavamo infatti “il b>riequilibrio territoriale nord/sud e non solo”, attraverso:

– livelli minimi di offerta per il territorio;
– condizioni e livelli garantiti di accesso e fruizione;
– il consolidamento dei soggetti di riferimento pubblici e privati, secondo un piano che ne garantisca chiarezza e rispetto di funzioni, indipendenza, qualità, sobrietà di gestione;
– il sostegno alla multidisciplinarità e alla contemporaneità: ovvero a progetti, spazi, idee, e forse la creazione di nuovi modelli/soggetti che favoriscano l’incontro e il rinnovamento dei linguaggi
il sostegno alla creatività e all’imprenditorialità giovane: in tutte le forme possibili e senza modelli rigidi;
– il sostegno alla domanda (la questione del pubblico).


Dopo qualche nomina o mancata nomina e il ventilato Festival Nazionale lanciato dal ministro Rutelli, questo sembra il primo atto concretamente innovativo di questo governo dal suo insediamento (qualcosa “di sinistra”). Almeno sulla carta: ora il Ministero dovrà emanare un regolamento per l’attuazione, i progetti andranno poi analizzati, scelti e i finanziamenti quantificati (dal patto non è ancora chiaro chi opererà le scelte), e dai principi alla loro attuazione, passando attraverso la mediazione politica degli interessi locali e la probabile distribuzione territoriale delle risorse – e con mezzi significativi ma esigui per accontentare tutti – le buone intenzioni possono perdersi per strada.
L’iniziativa offre però anche l’occasione al teatro italiano di mostrare la sua capacità di formulare concretamente progetti di rilevanza pubblica al di fuori degli schemi consueti (in una logica di trasparenza, ma anche in linea con le nostre “buone pratiche”, sarà interessante analizzare le proposte che verranno presentate nel complesso, anche indipendentemente dal sostegno che otterranno o meno).
Insomma: il “patto” sembra una buona idea e una buona occasione da molti punti di vista; vale la pena di essere un po’ ottimisti senza dimenticare di VIGILARE. (redazione ateatro)

PATTO PER LE ATTIVITA´ CULTURALI DI SPETTACOLO TRA IL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA´ CULTURALI, LE REGIONI, LE PROVINCE AUTONOME, LE PROVINCE ED I COMUNI

Premesso che:

la Repubblica, nel rispetto degli articoli 9, 33 e 117, comma 3, della Costituzione, concorre alla promozione e alla organizzazione delle attività culturali, con particolare riguardo allo spettacolo in tutte le sue componenti;

la Costituzione prevede la leale collaborazione tra lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e le Città metropolitane al fine di coordinare l´esercizio delle rispettive competenze e svolgere in collaborazione attività di interesse comune;

lo spettacolo costituisce un´attività di interesse pubblico, rappresenta una componente essenziale della cultura e dell´identità del Paese e un fattore di crescita sociale, civile ed economica della collettività;

lo Stato e le Regioni favoriscono la promozione e la diffusione nel territorio nazionale delle diverse forme dello spettacolo, ne sostengono la produzione e la circolazione in Italia e all´estero, valorizzano la tradizione nazionale e locale, garantiscono pari opportunità nell´accesso alla sua fruizione e promuovono la formazione del pubblico;

nel rispetto del principio di sussidiarietà lo Stato, le Regioni, i Comuni, le Province, le Città metropolitane ed i soggetti privati collaborano per lo sviluppo dello spettacolo e operano per garantire la libertà di espressione;

Considerata la necessità di garantire l´adeguamento dell´ordinamento alla riforma del Titolo V della Costituzione, ai sensi della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;

Ritenuta essenziale, nelle more del processo di adeguamento di cui sopra, la necessità di individuare principi informatori comuni dell´azione di governo dei soggetti istituzionali sottoscrittori del presente patto;

tra il Ministero per i beni e le attività culturali, le Regioni, le Province Autonome, le Province ed i Comuni si conviene quanto segue:

Art. 1
(Finalità)

Il Ministero per i beni e le attività culturali, le Regioni, le Province Autonome, le Province ed i Comuni, nell´ambito delle rispettive competenze, sono tenuti a collaborare al fine di sostenere il processo di armonizzazione dell´ordinamento giuridico al dettato della Costituzione in tema di valorizzazione e supporto alle attività culturali di spettacolo.

In questo contesto, i soggetti di cui al comma 1 assumono il metodo della programmazione concertata degli interventi, allo scopo di individuare congiuntamente gli obiettivi e le azioni prioritarie da realizzare in una logica di condivisione delle responsabilità e di utilizzo ottimale delle risorse.

Art. 2
(Obiettivi)

Gli obiettivi che si intendono perseguire con il presente patto sono i seguenti:
La qualificazione del sistema dello spettacolo e la valorizzazione delle identità e delle vocazioni territoriali, attraverso il sostegno economico ed organizzativo di progetti caratterizzati da uno stretto contatto con il territorio;
La diversificazione dell´offerta culturale e la valorizzazione della programmazione legata alla contemporaneità, con particolare riguardo ai giovani e ai nuovi autori prestando attenzione alla sperimentazione dei nuovi linguaggi e alla promozione di nuovi talenti;
La valorizzazione dei progetti in rete, in ambiti territoriali sovracomunali, sovraprovinciali, interregionali;
La promozione di azioni volte all´ampliamento del pubblico e alla diffusione dello spettacolo presso le generazioni più giovani e le fasce di pubblico con minori opportunità di fruizione, anche con riferimento agli interventi pubblici nel Mezzogiorno d´Italia.
L´adozione di strumenti che consentano una razionalizzazione sul piano degli interventi delle risorse statali e territoriali disponibili, al fine di evitarne la frammentazione garantendo una maggiore efficacia della spesa, anche attraverso forme di monitoraggio dell´offerta culturale del territorio e lo scambio reciproco di conoscenze ed informazioni in merito all´offerta culturale ed agli strumenti economici di intervento adottati.

Art. 3
(Accordi programmatici)

Il Ministero per i beni e le attività culturali, le Regioni e le Province Autonome, le Province ed i Comuni sottoscrivono accordi programmatici per le finalità di cui agli articoli 1 e 2.
In ciascun accordo verranno definiti gli obiettivi che i soggetti sottoscrittori intendono perseguire, le azioni prioritarie da realizzarsi, i tempi di realizzazione dei progetti, le necessità finanziarie ai fini della loro attuazione e le modalità di compartecipazione alla spesa.
Il Ministero provvede al cofinanziamento degli accordi di cui al comma 1 con le risorse economiche individuate all´art….. della legge finanziaria 2007; gli altri soggetti firmatari degli accordi concorrono al finanziamento con le risorse previste nei rispettivi bilanci.

Roma

MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA´ CULTURALI
PRESIDENTE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
PRESIDENTE UPI
PRESIDENTE ANCI

Redazione_ateatro

2007-01-28T00:00:00




Tag: FUS aka FNSV (140), il rapporto Stato-Regioni (36)


Scrivi un commento