Le recensioni di ateatro: Playing the victim di Vladimir e Oleg Presnyakov
Regia di Oskaras Korsunovas
Un anno fa, circa in questo periodo, il regista lituano Oskaras Korunovas lavorava a Mosca alla realizzazione della pièce di Vladimir e Oleg Presnyakov, oggi tra i più popolari autori russi.
Il 2 ottobre 2005 abbiamo assistito alla presentazione per la stampa del work in progress dello spettacolo Playing the victim, in occasione della seconda edizione del Festival del Teatro Sirenos.
In unatmosfera gogoliana dai toni paradossali e imprevisti si svolge la storia di Valya, impiegato al dipartimento criminale della polizia di una cittadina della russia centrale. Prima di impiegarsi, Valya ha un sogno in cui il padre morto gli rivela di essere stato assassinato dalla moglie e dal fratello. Il pensiero corre allAmleto di Shakespeare e in genere alla tradizione della cultura greca -occidentale, in cui gli eroi sono sempre sacrificati. Ed è la sindrome dAmleto a far sì che Valya sia così credibile nelle diverse ricostruzioni dei delitti, sia quando si tratti di una moglie defenestrata dal marito o di unamante annegata dal proprio uomo
(i fratelli Presnyakov spesso inventano, ma in alcuni casi si rifanno anche a fatti criminali veri).
E una sorta di coazione a ripetere tanto che il regista introduce anche ironicamente le figurine del cartone animato South Park con riferimento al tormentone finale di ogni puntata: «Mio Dio, hanno ammazzato Kenny!», per sottolineare il meccanismo paradossale dellesistenza di ciascuno di noi nellattuale società che mette in scena perpetuamente vittime e carnefici. Non resta che la scelta tra questi due ruoli: secondo Korunovas, è nello svelamento di questo dramma, in cui sembra quasi più importante la messinscena del ruolo della vittima che la situazione reale della vittima, che può vivere levento teatrale, il quale proprio nella sua intensità ironica e drammatica può suggerirci una via duscita.
Stefania_Bevilacqua_e_Ido_Baldasso
2006-03-26T00:00:00
Tag: KorsunovasOskaras (3)
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