L’onorevole Franco (DS): l’1% alla cultura nel programma dell’Unione
Prodi è d'accordo
Al termine dellincontro di Mira «Le Buone Pratiche 2.1. Il teatro come servizio pubblico e come valore», dal nostro piccolo pulpito avevamo provato a lanciare una parola dordine: l1% del PIL alla cultura e allo spettacolo. Ne trovate traccia in ateatro 91.
Ne riparleremo anche a Benevento. Ma nel frattempo la nostra proposta è stata rilanciata: ecco le dichiarazioni dellonorevole Vittoria Franco al «Giornale dello Spettacolo», n. 675, 13 dicembre 2005.
FRANCO (DS): LUNIONE DARA ALLO SPETTACOLO FONDI E ATTENZIONE
Riporteremo il Fus a oltre 500 milioni nel 2007. Entro la legislatura l1% del bilancio alla Cultura
“NellUnione siamo tutti daccordo nel voler riportare la cultura al centro dellattenzione politica. Un primo segnale, se vinceremo le elezioni, sarà quello di riportare il Fondo unico per lo spettacolo (Fus) del 2007 ai livelli del 2001, cioè a circa 527 milioni di euro. Poi cimpegniamo, nellarco della legislatura, ad investire in cultura l1% del bilancio statale. Prodi è daccordo”. A dichiararlo al Giornale dello Spettacolo è Vittoria Franco, responsabile Ds per la cultura e coordinatrice, sempre per la cultura, del programma dellUnione.
Inoltre, aggiunge la senatrice Franco, “non possiamo dipendere tutti gli anni dalla Finanziaria e dalla conseguente precarietà del Fus, quando lo spettacolo ha bisogno di certezze. Dobbiamo trovare risorse alternative e non suscettibili di oscillazioni. Come Unione abbiamo indicato diverse vie, tra le quali una quota dell8 per mille da destinare alla cultura, così come una quota delle estrazioni settimanali del lotto e le risorse dellArcus. Per noi la cultura è strategica e deve divenire uno dei fattori di sviluppo del Paese. Investendo in cultura si può ottenere un ritorno in termini di coesione sociale, di crescita del senso civico, di sviluppo dei talenti che sono presenti in questo Paese; lo ha ricordato di recente anche il presidente Ciampi”.
Vittoria Franco ha inoltre affrontato i problemi dei vari settori dello spettacolo. Per quanto riguarda il cinema, i Ds hanno annunciato una nuova legge: “si tratta di una riforma molto innovativa spiega la senatrice che presenteremo nella prossima legislatura. Per il reperimento delle risorse, prevediamo un prelievo sulle transazioni pubblicitarie delle emittenti televisive, compresa Sky. Altre fonti di finanziamento sono i provider e le compagnie telefoniche, cioè quanti usano i contenuti del cinema”. Rimettere le mani sulla legge che istituisce le Fondazioni liriche è invece il primo impegno nella musica: “credo afferma Franco – che un incentivo fiscale per i privati che investono in cultura sia uno dei mezzi per correggere il sistema. Dobbiamo però essere consapevoli che il privato in Italia non funziona molto bene e quindi capire come intervenire. E poi bisognerà proseguire sul piano della razionalizzazione delle risorse, senza però intaccare la qualità della produzione”. Per la prosa, la dirigente Ds punta alla realizzazione di una legge quadro: “la proposta Rositani, ora alla Camera, non è perfetta, ma si può ripartire di lì”. Per quanto riguarda i finanziamenti, “dobbiamo poter assicurare al teatro innanzitutto la possibilità di fare una programmazione triennale”.
Redazione_ateatro
2005-12-13T00:00:00
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