Il Nobel ad Harold Pinter

Il grande drammaturgo, l'impegno politico

Pubblicato il 13/10/2005 / di / ateatro n. 090

Harold Pinter ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. Per gli Accademici, “nelle sue opere svela il baratro sotto le chiacchiere di ogni giorno e costringe a entrare nelle chiuse stanze dell’oppressione”. ““Ho scritto 29 commedie e ritengo possa bastare”, ha scherzato Harold Pinter con i cronisti di fronte alla sua abitazione a Londra, nel lussuoso quartiere di Holland Park. “Penso che il mondo ne abbia abbastanza delle mie commedie. Continuerò certamente a scrivere poesie e a essere impegnato in questioni che riguardano la politica internazionale”. Pinter è nato in un sobborgo di Londra nel 1930. Dopo l’esordio con La stanza, ha scritto tra l’altro Il compleanno (1958) Il calapranzi (1960), Il Guardiano (1960). Poi, dopo lunghe parentesi in radio, si è rivolto verso il cinema. Tra le numerose sceneggiature, Gli ultimi fuochi di Elia Kazan (1976) e La donna del tenente francese di Karel Reisz (1981), candidato all’Oscar. Ma non furono gli unici. Da tempo malato e sottoposto a chemioterapia, Pinter ha deciso nel marzo scorso di dedicarsi quasi unicamente alla poesia senza mai scordare l’impegno pacifista come testimonia il volume War (2003). E solo tre giorni fa, per il suo compleanno, Pinter ha preparato un nuovo testo, Voices che è l’ennesimo atto d’accusa contro, parole sue, “la durezza impietosa dell’infernale condizione che stanno vivendo tutti gli uomini, in Occidente come in altre parti del mondo, per colpa di un potere dissennato”.

Qualche notizia dai forum di ateatro

Le nuove pooesie di Pinter (14/06/2003).

Artisti contro la guerra (23/12/2002).

Lezione torinese (29/11/2002).

Il link

L’intervista della “Paris Review” a Harold Pinter sull’arte del teatro.

Redazione_ateatro

2005-10-13T00:00:00




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