Teatro di confine ovvero ai confini in libertà
L'esperienza di Olinda
Da quando sono entrata nellex manicomio di Milano, non ne sono più uscita.
Nessuna conoscenza di psichiatria, né di impresa sociale, solo alcune sensazioni:
che fosse un luogo in cui poter costruire ( forse perché laccezione di non luogo poteva offrire scenari inediti e imprevedibili che il teatro potesse essere lo strumento giusto per mettere in contatto il dentro e il fuori che avrei voluto condividere un progetto con il gruppo di persone che già lavorava alla riconversione del Pini Nel 1997 Da vicino nessuno è normale è stato la testa dariete che ha permesso al cancello del Pini di aprirsi definitivamente, a un bar di avere clienti, a un pubblico di entrare in un luogo tabù. Questa accadeva quando ancora al Pini abitavano cento persone.
La risposta dei teatranti allinvito ad investire professionalità e energia a fronte di ridotte possibilità economiche è stata ed è di grande disponibilità. La presenza del pubblico che ha scelto e sceglie di varcare il cancello per vedere gli spettacoli, è costantemente cresciuta.
Altri progetti sono nati nel tempo, un laboratorio di teatro per cittadini giovani, Manuale per fondare una città; un progetto collettivo per il 25 aprile, Appunti Partigiani; una rassegna di cultura e salute mentale dal titolo Ma sei fuori? primo progetto nato fuori dal Pini.
Lassociazione Olinda e la cooperativa sociale La fabbrica di Olinda sono nate con lobiettivo di promuovere impresa sociale (Bar e Ristorante, Ostello, Falegnameria) e inclusione sociale di persone con problemi di salute mentale, nellambito dei progetti di superamento dellex ospedale psichiatrico Paolo Pini. Le iniziative culturali sono parte integrante dei progetti promossi da Olinda, come strumento per comunicare alla città il cambiamento avvenuto nellex manicomio e come riconversione di unarea considerata dismessa nella periferia nord di Milano
In questi anni migliaia di persone hanno varcato il cancello del Pini, contribuendo a trasformare un luogo di esclusione in un luogo di accoglienza e a ricostruire una cultura di vita pubblica e partecipata.
Rosita_Volani
2004-11-02T00:00:00
Tag: #BP2004 (56)
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