Le regioni e lo spettacolo: un incontro sulla nuova legge per il teatro

Che è successo?

Pubblicato il 12/07/2004 / di / ateatro n. 071

Si è tenuto venerdì 9 luglio a Bologna l’’atteso incontro Le regioni e lo spettacolo. La proposta delle Regioni per una legge nazionale di principi nel quadro delle riforme costituzionali. Qui di seguito il comunicato finale. Nel sito potete anche trovare la proposta di legge sullo spettacolo presentata nell’’occasione. Ovviamente www.ateatro.it accoglierà interventi e riflessioni sul tema.

Parte da Bologna un confronto sullo spettacolo tra Regioni, parlamentari, rappresentanti di Enti locali e mondo della cultura. La sede, il convegno che si è svolto oggi in un teatro del capoluogo emiliano-romagnolo, cui hanno tra gli altri partecipato assessori alla Cultura di Regioni italiane, parlamentari firmatari di proposte di legge sullo spettacolo (Andrea Colasio, Fabio Garagnani, Giovanna Grignaffini), il sindaco di Parma Elvio Ubaldi, economisti, operatori del settore. Un benvenuto ai convegnisti è stato portato dal sindaco di Bologna, Sergio Cofferati.
Al centro del dibattito, le questioni riguardanti il ruolo delle Regioni a fronte di quello dello Stato, nella programmazione di attività legate ai temi culturali e spettacolari.
Nella sua introduzione, l’assessore alla Cultura, Sport regionale Marco Barbieri ha evidenziato come lo spettacolo sia “un fattore di sviluppo strettamente connesso alla qualità della vita che esige attenzione e investimenti. Togliere l’’ossigeno per la mente ad una società significa paralizzarla, fermare l’evoluzione di un Paese”. “Questa è la prima, vera urgenza di cui tutti dobbiamo essere assolutamente consapevoli. Dobbiamo, inoltre impegnarci – continua l’’assessore – ad ascoltare ciò che chiedono tutti i cittadini: una maggiore giustizia e trasparenza nella ripartizione dei fondi pubblici”.
Temi che sono stati ripresi nella relazione dell’’assessore alla Cultura della Regione Liguria, Gianni Plinio, responsabile del Coordinamento interregionale in materia di spettacolo. Plinio ha inquadrato il percorso delle Regioni all’’indomani del nuovo assetto istituzionale ridisegnato dalla riforma del Titolo V, entrando poi nel merito del dibattito sul ruolo dello Stato e delle istituzioni di governo territoriali “in attesa di una legge quadro nazionale sullo spettacolo alla quale non si è mai arrivati”. “E’ questa la prima volta -– ha tra l’’altro dichiarato Plinio -, che le Regioni pongono all’’attenzione del Parlamento, del Governo, degli Enti locali e del mondo dello spettacolo proposte che abbraccino l’’intera materia”.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, in un suo intervento ha rilevato “il valore del confronto ed il contributo delle proposte” emersi dal convegno di Bologna, “per arrivare a costruire una sintesi, un nuovo impianto”. “Cultura, spettacolo, investimenti pubblici e privati –- ha aggiunto Errani -– rappresentano insieme una chiave strategica per l’’identità delle nostre Regioni e del nostro Paese”. Il presidente della Regione ha inoltre analizzato come la “grave confusione attuale” nella costruzione del federalismo impedisca di “ragionare anche su un sistema nazionale dello spettacolo”. Errani ha poi auspicato, in un’’ottica federalista, la nascita di “un patto inter-istituzionale” che abbia come pilastri “l’’autonomia finanziaria ed un fondo di riequilibrio” per accompagnare questo processo.
Nel corso del convegno sono stati particolarmente affrontati il tema del Fondo unico dello spettacolo (Fus), negli ultimi anni ridottosi nel suo valore reale, e del ruolo delle Regioni nel settore della cinematografia,

Redazione_ateatro

2004-07-12T00:00:00




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