A proposito di TTV Concorso Italia

Una lettera

Pubblicato il 01/06/2004 / di / ateatro n. 070

Uno dei punti tradizionalmente controversi del Concorso Italia, prima nella fase della selezione, poi nella fase della competizione, è quello che il bando segnala all’articolo 1 come punto centrale del concorso: “l’unico requisito richiesto è che il soggetto del video presentato riguardi il teatro e/o più in generale le arti sceniche“! Ci è stato segnalato in più di una occasione che questa terminologia un po’ vaga (riguardi ecc…) non chiarisca bene quali lavori possono partecipare al concorso e quali no.

Ci si può orientare esaminando la tradizione del festival, ideato nel 1985 da Franco Quadri come un territorio di convergenza (e scontro) tra il teatro e le arti sceniche, i nuovi media e le arti visuali, tradizione che è venuta maturando ben prima del numero zero del Concorso (1995).
Mi pare indubbio che molto spesso la pertinenza ‘teatrale’ di un video o di una installazione derivi dalla biografia teatrale dell’artista o degli artisti che avevano prodotto quell’ opera piuttosto che dall’adesione dell’opera stessa a un genere o a un contenuto ‘teatrale’ più o meno ben definito: non di rado sono stati presentati lavori ‘impertinenti’, che presentavano dimensioni pre o post teatrali, espansioni del teatro in qualcosa d’altro ecc., in continuità con la presenza – nella tradizione del teatro italiano contemporaneo d’arte e ricerca – di un legame forte tra la scena, il mondo delle ‘immagini in movimento’ e le arti visive.

E’ indubbio che questa tradizione produca, nelle opere che arrivano al Concorso Italia, dei margini di ambiguità; tuttavia credo che questa ambiguità sia preferibile a un rigido incasellamento in generi e sottogeneri che dovremmo – dato che fortunatamente questa realtà è in continuo movimento – continuamente inseguire in affanno.

Di conseguenza il bando che il TTV licenzia per questa 17^ edizione del Concorso Italia è sostanzialmente inalterato rispetto alle edizioni precedenti: viene mantenuta la commissione di selezione che avrà il non facile compito di scegliere tra i molti lavori che arrivano a Riccione (circa 150 nella scorsa edizione) i finalisti, che verranno presentati a Riccione dal 26 al 30 maggio, in un contesto che sottolinea la ‘tradizione del nuovo’ del nostro teatro d’arte con Fanny & Alexander, Carloni e Franceschetti, Motus e altri ancora.

Buon 2004 e buon lavoro!

Riccione, 13 gennaio 2004

Fabio_Bruschi_Direttore_di_Riccione_TTV_Festival

2004-06-01T00:00:00




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