Un secolo di Shakespeare

Recensione a Looking at Shakespeare di Dennis Kennedy

Pubblicato il 21/12/2002 / di / ateatro n. 047

Che cosa è successo a Shakespeare – dal punto di vista del teatro – nel XX secolo? Moltissimo, naturalmente, ma la vicenda delle messinscene shakespeariane è talmente complessa e sfilacciata che parrebbe impossibile una semplice catalogazione. Ma qualche filo è possibile tirarlo: lo ha fatto, in un volume ricco di suggestioni e di dati, Dennis Kennedy, professore all’Università di Pittsburgh.
Looking at Shakespeare (“Guardare Shakespeare”, sottotitolo: “Una storia visiva degli allestimenti del ventesimo secolo”, Cambridge University Press) cerca di individuare gli spettacoli che hanno progressivamente modificato e soprattutto arricchito gli approcci a Shakespeare, senza naturalmente limitarsi alle invenzioni scenografiche.
Sono diversi i filoni che s’intrecciano: c’è la tensione filologica, verso il recupero del teatro elisabettiano così com’era; ci sono la spinta all’astrazione e quella al confronto con la storia e all’attualizzazione (qual è il primo Shakespeare in abiti contemporanei?). Per arrivare, dopo essere passati per Brecht e senza dimenticare le tappe in Cecoslovacchia, Polonia, Russia, fino a Strehler, Brook, Mnouchkine e al post-modern (ma non a Bene, per esempio, probabilmente perch‚ “riscrive” Shakespeare, non lo “allestisce”).
Naturalmente un impianto di questo genere pone giganteschi problemi metodologici: raccontare la storia delle messinscene dell’autore più rappresentato al mondo significa fare semplicemente una storia del teatro e ripercorrere molti sentieri della critica testuale. Kennedy riesce tuttavia a costruire un percorso coerente e di grande suggestione. Tanto che, dopo aver scorso le sue pagine e la ricchissima documentazione fotografica, molti degli spettacoli in circolazione rischiano di sembrare pallidi déja-vu.

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